Il vicepresidente degli Stati Uniti, JD Vance, ha respinto l’accusa secondo cui Israele starebbe compiendo un genocidio a Gaza, pur riconoscendo l’immensa sofferenza della popolazione palestinese sotto assedio. Durante un’intervista con il comico e podcaster Theo Von, che gli ha mostrato un filmato definito “orribile” proveniente dalla Striscia, Vance ha dichiarato: “Vedo questi video, vedo le immagini, ed è molto straziante”.
Nonostante l’ammissione della tragedia umanitaria in corso, Vance ha ribadito la linea ufficiale americana, sottolineando la necessità di bilanciare due esigenze: “Quello che stiamo cercando di fare è cercare di risolvere due problemi”, ha spiegato. “Da un lato, stiamo cercando di portare più aiuto possibile alla gente”, ma allo stesso tempo “bisogna ricordare che Israele è attaccato da questa terribile organizzazione terroristica e la gente a volte lo dimentica”. L’obiettivo, secondo Vance, è “arrivare a una risoluzione pacifica che dia a Israele la certezza che Hamas non li attaccherà mai più”.
Ma queste parole si scontrano con una realtà ben più contraddittoria: gli Stati Uniti continuano a rifornire Israele di armi, intelligence e sostegno politico, senza imporre reali condizioni sul rispetto del diritto internazionale o la protezione dei civili palestinesi. La Casa Bianca afferma di volere la pace, ma nei fatti offre a Netanyahu i mezzi per proseguire una campagna militare che ha già provocato decine di migliaia di morti.
Di fronte a questa situazione, le parole di JD Vance appaiono ipocrite: non si può parlare di “risoluzione pacifica” mentre si finanzia e si arma una delle parti in conflitto. Gli Stati Uniti avrebbero il potere e l’influenza per fermare l’offensiva israeliana, ma scelgono deliberatamente di non farlo. Così, mentre si respinge il termine “genocidio”, si continua a sostenere politicamente e materialmente un’operazione militare che ha devastato la Striscia di Gaza e spinto milioni di persone sull’orlo della carestia.
