Il Senato francese ha votato a larga maggioranza a favore del testo del governo che inserisce la libertà di abortire in Costituzione.
La camera alta di Parigi, dopo un intenso e aspro dibattito, ha dato il via libera all’inserimento nella carta costituzionale francese della «libertà garantita alle donne di ricorrere all’aborto». Hanno votato a favore 267 senatori, 50 i contrari. Il testo non passerà attraverso una nuova navetta parlamentare poiché tutti gli emendamenti presentati sono stati respinti e dovrà adesso essere approvato dalla Camera che si riunirà lunedì prossimo. Il presidente francese, Emmanuel Macron, ha definito un «passo decisivo» quello compiuto dal Senato.
Il ministro della Giustizia, Eric Dupond-Moretti, ha parlato di voto «storico» e «una nuova pagina nei diritti delle donne». Fino all’ultimo non era certo che il disegno di legge governativo composto da un solo articolo venisse votato così com’è dai senatori. Diversi leader dei repubblicani si erano infatti pubblicamente opposti al testo sostenendo che la Costituzione non è «un catalogo di diritti sociali».
Bruno Retailleau, presidente del gruppo dei Repubblicani, ha sostenuto numerosi emendamenti volti a modificare il testo votato dall’Assemblea. Ma pochi giorni prima del voto in seduta pubblica alcuni LR e centristi che avevano votato contro la costituzionalizzazione nel 2023 avevano fatto dietrofront. Per le femministe e i movimenti per i diritti delle donne, come «Tutti noi» e la «Fondazione delle donne», questa misura, «anche se non cambierà il modo in cui oggi le donne ricorrono all’aborto in Francia», è «necessario».