Gaza: risoluzione Usa all'Onu per un cessate il fuoco temporaneo e lo stop dell'attacco a Rafah
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Gaza: risoluzione Usa all'Onu per un cessate il fuoco temporaneo e lo stop dell'attacco a Rafah

Gli Stati Uniti hanno proposto una risoluzione al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che chiede un cessate il fuoco temporaneo a Gaza e che Israele non proceda con l'offensiva pianificata su Rafah nel sud della Striscia.

Gaza: risoluzione Usa all'Onu per un cessate il fuoco temporaneo e lo stop dell'attacco a Rafah
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20 Febbraio 2024 - 10.49


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Pace? Speriamo: Gli Stati Uniti hanno proposto una risoluzione al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite che chiede un cessate il fuoco temporaneo a Gaza e che Israele non proceda con l’offensiva pianificata su Rafah nel sud della Striscia. Lo riporta il Guardian.

È la prima volta che gli Stati Uniti sostengono esplicitamente un cessate il fuoco nel conflitto Israele-Hamas, anche se la bozza del testo aggiunge che la tregua temporanea dovrebbe essere iniziata «non appena possibile», lasciando un certo margine di manovra all’esercito israeliano. Il testo viene offerto dall’amministrazione Biden come alternativa al progetto di risoluzione algerino che chiede un cessate il fuoco umanitario immediato, che dovrebbe essere discusso oggi.

L’appello degli Stati Uniti su Rafah, dove si è rifugiata circa la metà dei 2,3 milioni di abitanti di Gaza, fa seguito alle parole di Joe Biden nei giorni scorsi e segnala che Washington è disposta a ricorrere all’ONU per fare pressione su Israele.

Leggi anche:  L'Onu smentisce le accuse di Israele all'Unrwa: la Germania torna a finanziare l'agenzia umanitaria

Secondo il testo visionato dal Guardian, il progetto di risoluzione statunitense afferma che il Consiglio di Sicurezza «stabilisce che, nelle circostanze attuali, una grande offensiva di terra su Rafah comporterebbe ulteriori danni ai civili e il loro ulteriore sfollamento potenzialmente nei paesi vicini, il che avrebbe gravi conseguenze» e implicazioni per la pace e la sicurezza regionale, e sottolinea che «un’offensiva terrestre di tale portata non dovrebbe avere luogo nelle circostanze attuali». 

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