Turetta confessa: "Volevo Giulia per me, ho fatto una cosa terribile, voglio pagare la mia colpa"
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Turetta confessa: "Volevo Giulia per me, ho fatto una cosa terribile, voglio pagare la mia colpa"

 Turetta, stando a quanto emerso dall'interrogatorio di ieri, non si dava pace per la fine della relazione con Giulia Cecchettin, che l'aveva lasciato la scorsa estate

Turetta confessa: "Volevo Giulia per me, ho fatto una cosa terribile, voglio pagare la mia colpa"
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2 Dicembre 2023 - 15.43


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Le solite parole che non fanno altro che aggravare la situazione.

 «L’amavo, la volevo per me, non accettavo che fosse finita». È questo il senso delle parole che avrebbe detto al pm Filippo Turetta nel corso dell’interrogatorio di ieri durato nove ore. Il 21enne, come già fatto nelle dichiarazioni al gip, avrebbe affermato di voler «pagare e scontare la pena per le mie responsabilità di un’omicidio terribile»

 Turetta, stando a quanto emerso dall’interrogatorio di ieri, non si dava pace per la fine della relazione con Giulia Cecchettin, che l’aveva lasciato la scorsa estate, e avrebbe provato in tutti i modi a recuperare il rapporto. Anche con comportamenti, come confidava Giulia alle amiche, che erano una violenza psicologica nei confronti della 22enne.

«Quella sera mi è scattato qualcosa in testa, ho perso la testa», avrebbe detto Turetta, difeso dai legali Giovanni Caruso e Monica Cornaviera, al pm cercando di respingere l’ipotesi di una premeditazione e, in sostanza, descrivendolo come un delitto d’impeto.

Ha detto di aver commesso un «fatto terribile» per il quale non ci sono scusanti, ribadendo di essere pentito, affranto e pronto a pagare quello che dovrà pagare in termini di giustizia.

Giulia è stata uccisa a coltellate e, stando a quanto filtrato dall’autopsia di ieri, i fendenti potrebbero essere stati sferrati col coltello con lama da 12 centimetri trovato nell’auto in Germania. Una delle ipotesi al vaglio degli inquirenti, che stanno cercando riscontri alle risposte di Turetta, le ultime coltellate potrebbero essere state sferrate all’interno dell’auto nella zona di Fossò. E dopo che Turetta l’aveva spinta a terra, rincorrendola mentre lei fuggiva, facendola cadere con la testa sul marciapiede e poi caricandola sulla macchina. 

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