Il leader di "Russia Giusta" ha rubato un bambino ucraino e lo ha adottato
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Il leader di "Russia Giusta" ha rubato un bambino ucraino e lo ha adottato

In Russia, primo caso documentato di un bambino ucraino portato in Russia e lì adottato. Ad adottarlo, il leader del partito "Russia Giusta"Sergei Mironov, e sua moglie, Inna Varlamova.

Il leader di "Russia Giusta" ha rubato un bambino ucraino e lo ha adottato
Vladimir Putin e Sergey Mironov
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23 Novembre 2023 - 17.20


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In Russia, primo caso documentato di un bambino ucraino portato in Russia e lì adottato. Ad adottarlo, il leader del partito “Russia Giusta” Sergei Mironov, e sua moglie, Inna Varlamova.

La coppia ha adottato una bambina di un anno portata fuori dalla regione di Kherson e le hanno cambiato nome. A darne notizia, l’inchiesta di “Important Stories” e uno studio di documentari Top Hat/Hayloft Productions. E’ la pubblicazione ad osservare che questo è “il primo caso documentato di adozione di un bambino ucraino da parte di un politico russo di tale rango”. I

mportant Stories, ricostruisce l’intera vicenda: Mironov e Varlamova si sono sposati nell’ottobre 2022, anche se il matrimonio non è stato mai annunciato ufficialmente. Per Mironov, questo matrimonio è stato il quinto, per Varlamova il quarto. Varlamova ha lavorato nel Consiglio della Federazione per più di nove anni, dal 2015 lavora nell’apparato della Duma di Stato. Nell’autunno del 2019 iniziano ad apparire foto che ritrae la coppia, insieme. Alla fine di agosto del 2022, Varlamova è arrivata nella regione di Kherson con Yana Lantratova, vice capo della fazione “Russia Giusta–Per la Verità”.

Hanno visitato l’ospedale pediatrico regionale di Kherson, dove sono stati curati Margarita Prokopenko, 10 mesi, e Ilya Vashchenko, due anni. Secondo Natalia Lyutikova, capo del dipartimento di pediatria dell’ospedale, la moglie di Mironov è arrivata in ospedale con Tatyana Zavalskaya, la responsabile dell’orfanotrofio locale nominata dalle autorità russe. Dopo aver esaminato i bambini, Zavalskaya ha iniziato a chiamare ogni giorno e a chiedere che i bambini venissero dimessi: “Quella donna [Varlamova] li ha scelti e li porterà a Mosca – ha detto, perentoria – tutto è già pronto e ci sono i biglietti”. Il giorno dopo essere stati dimessi, Margarita e Ilya sono stati prelevati dall’orfanotrofio, dove erano stati fino all’inizio dell’invasione russa. Secondo la versione ufficiale, sono stati portati a Mosca per essere “esaminati e riabilitati”.

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L’edizione ucraina di “Hromadske” ha scritto che i bambini sono stati portati via dall’ospedale da Zavalska ed accompagnati in Crimea. Scelti e sostanzialmente deportati. Una settimana dopo, i bambini si sono ritrovati nella regione di Mosca. Il Dipartimento del Ministero dello Sviluppo Sociale n. 16 della Regione di Mosca ha inviato una richiesta alla Casa dei bambini di Kherson, in cui chiedeva di inviare documenti che documentassero che Margarita e Ilya erano orfani e abbandonati. Procedura sommaria che non ha rispettato neanche le regole vigenti in Russia. Important Stories osserva, infatti, che per adottare un bambino è necessario rivolgersi al tribunale. Procedura comprensibile e prevedibile che un leader politico vicino al Cremlino ha potuto bypassare tranquillamente.

Secondo i documenti ottenuti dalla pubblicazione, è stato nel dicembre 2022, un mese dopo la decisione del tribunale, che Mironov e Varlamova hanno adottato Margarita, che all’epoca aveva poco più di un anno. I giornalisti hanno ricostruito che alla bambina è stato cambiato: è diventata Marina Sergeevna Mironova. Quale la reale situazione della bambina? Era davvero orfana? No, perché una fonte che ha familiarità con la situazione di Margarita e Ilya ha detto che la madre biologica della minore è stata privata dei diritti genitoriali e che il padre è morto, ma anche che la piccola ha altri parenti. Important Stories ha anche ricostruito che a settembre Ilya si trovava nella regione di Mosca, e che la piccola ha ricevuto un nuovo certificato di nascita. La mostruosa vicenda dei bambini strappati all’Ucraina e deportati in Russia è uno dei temi scottanti di questo conflitto, tema assai caro a Papa Francesco, che si è speso e continua a spendersi per riportare i bambini alla loro realtà. Ma, come si vede dalla denuncia dell’inchiesta giornalistica, molte situazioni sono state modificate in maniera praticamente irreversibile.

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Sul tema, l’avvocato Maria Chashchilova ha voluto ricordare che l’adozione di bambini prelevati dall’Ucraina in Russia può essere considerata una violazione del paragrafo “e” dell’articolo 2 della Convenzione per la prevenzione del genocidio, che è definito nell’articolo come “il trasferimento forzato di bambini da un gruppo umano a un altro”. Secondo l’avvocato, è difficile prevedere le conseguenze legali per i genitori adottivi in una situazione del genere, ma la Corte penale internazionale dell’Aia (CPI) per quersta responsabilità potrebbe emettere un mandato d’arresto nei loro confronti.

Da parte sua, l’ormai famosa commissaria per i diritti dei minori in Russia, Maria Lvova-Belova, ha sempre dichiarato che i russi non possono adottare bambini provenienti dai territori occupati dell’Ucraina, ma su questo caso non ha avuto risposte per le richieste dei giornalisti. Come si ricorderà, nel marzo di quest’anno la Corte penale internazionale dell’Aia ha emesso un mandato d’arresto nei confronti del presidente russo Vladimir Putin e di Maria Lvova-Belova, accusati di aver deportato illegalmente bambini dai territori occupati dell’Ucraina in Russia.

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