Sarkozy ipotizza di lasciare la Crimea ai russi: e scatta la polemica
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Sarkozy ipotizza di lasciare la Crimea ai russi: e scatta la polemica

L'ex presidente Nicolas Sarkozy propone l'idea di un'Ucraina "di natura neutrale", suggerendo la possibilità di un referendum attraverso il quale la popolazione potrebbe "convalidare" l'annessione della Crime

Sarkozy ipotizza di lasciare la Crimea ai russi: e scatta la polemica
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18 Agosto 2023 - 10.29


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L’ex presidente francese Nicolas Sarkozy propone l’idea di un’Ucraina “di natura neutrale”, suggerendo la possibilità di un referendum attraverso il quale la popolazione potrebbe “convalidare” l’annessione della Crimea, dato che considera ormai “improbabile qualsiasi ritorno indietro” per la penisola del Mar Nero.

L’ex presidente francese si riferisce ai russi come a un popolo “differente da noi”, ma sottolinea la reciproca “necessità: noi abbiamo bisogno di loro e loro hanno bisogno di noi”. Infine, Sarkozy critica apertamente l’operato di Putin, ma invoca la ricerca di una “soluzione alla situazione di guerra”, lanciando così un inequivocabile appello al compromesso, rivolto all’attenzione della comunità internazionale. Queste affermazioni hanno subito scatenato un acceso dibattito, sia in Francia che a livello internazionale.

Nicolas Sarkozy: “I russi sono diversi da noi”

 La crisi ucraina è al centro di un’intervista fiume che l’ex capo dello Stato francese concede a Le Figaro, in cui traccia senza indugio la sua personale idea su come uscire dall’impasse nello scontro tra Mosca e Kiev. Idea che non coincide però con il percorso fino a ora intrapreso dalle cancellerie occidentali, Quai d’Orsay ed Eliseo compresi. Poco importa, evidentemente, per l’ex presidente che si esprime dapprima sui rapporti con Mosca e dice: “I russi sono slavi. Sono diversi da noi. La discussione è sempre difficile e ha causato molti malintesi nella nostra storia comune. Nonostante questo noi abbiamo bisogno di loro e loro hanno bisogno di noi”. Poi su Putin: “Ha sbagliato, quello che ha fatto è grave e si traduce in un fallimento, ma una volta detto questo bisogna trovare una via d’uscita. La Russia è un vicino dell’Europa e tale rimarrà“.

Sulla Crimea non si torna indietro

 “L’annessione della Crimea nel 2014 è stata una chiara violazione del diritto internazionale. Ma rispetto a questo territorio, che è stato russo fino al 1954 e dove la maggioranza della popolazione si è sempre sentita russa, penso che ogni arretramento sia illusorio; anche se ritengo che per ratificare l’attuale stato di cose sarà necessario un referendum indiscutibile, cioè organizzato sotto lo stretto controllo della comunità internazionale” ha aggiunto SarKozy
   

Lo scontro sui social

 Parole che attirano le lodi del vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Dmitry Medvedev, che su X scrive: “Nicolas Sarkozy non ha perso il suo buon senso”. L’Ucraina al contrario risponde con sdegno, con le parole del consigliere presidenziale Mykhailo Podolyak il quale, ancora su X, descrive quella dell’ex presidente francese come una “logica criminale, in cui giustifica le guerre di aggressione della Russia”, che “smaschera una delle cause fondamentali della guerra odierna. E’ stato l’incoraggiamento da parte dei leader occidentali dei piani criminali di Putin di impadronirsi di terre straniere. L’incoraggiamento di Sarkozy è una complicità diretta in un crimine lungo anni”.

Le critiche dal mondo politico

 Fin qui le parti direttamente coinvolte nel conflitto. Ma le parole di Sarkozy hanno suscitato una raffica di critiche da parte di politici in Francia, che le considerano “vergognose” e accusano l’ex presidente di essere stato “comprato” dalla Russia di Putin. Ad aprire il fuoco di fila è Julien Bayou, deputato leader degli ecologisti, che definisce l’intervista “scioccante” e attacca Sarkozy “comprato dai russi”, con riferimento ai legami emersi di recente con una compagnia di assicurazioni russa. Sempre nella maggioranza, l’eurodeputata (Renew) Nathalie Loiseau deplora “la dipendenza di una parte della classe politica europea dalle opinioni di Vladimir Putin”, mentre il suo collega belga Guy Verhofstadt si chiede se “ridere o piangere” alle dichiarazioni di Sarkozy, emblematiche di “tragici errori” nei confronti di una Russia. Ed è una tale bufera che perfino il Quai d’Orsay sente di dover ribadire: “La posizione della Francia sulla guerra di aggressione russa in Ucraina è ben nota”. 

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