La guerra in Ucraina dura da tanto tempo e Putin punta sulla stanchezza degli alleati nell’aiutare Kiev.
«Non è accettabile prendere i soldi da Bruxelles come compensazione» sul grano «e allo stesso tempo chiudere le frontiere con l’Ucraina, in alcuni casi anche per prodotti che potevano essere trasportati legalmente prima della guerra».
Lo ha detto il ministro tedesco dell’Agricoltura, Cem Oezdemir, in merito alla richiesta di Polonia, Ungheria, Romania, Bulgaria e Slovacchia di prolungare il divieto di importazione di quattro prodotti cerealicoli dall’Ucraina oltre il 15 settembre.
Oezdemir ha rivolto un appello alla Commissione Ue affinché insista sul «rispetto dei trattati europei»: «Non si tratta – ha detto – di uno schema di realizzazione dei desideri in cui si sceglie ciò che si vuole, si prendono i soldi da Bruxelles, ma allo stesso tempo si chiudono le frontiere. Non è possibile. Dovremmo evitare di fare qualsiasi cosa che rafforzi Putin o indebolisca l’Ucraina. Siamo felici di aiutare, ci sono soluzioni possibili. Ma non è possibile che la solidarietà con l’Ucraina sia compromessa a causa di una campagna elettorale interna».