Guerra, bavaglio e repressione: secondo Amnesty International nel 2022 oltre 21.000 cittadini russi sono stati imprigionati o multati dopo aver protestato contro la guerra della Russia in Ucraina. Chi manifesta pacificamente e coloro che condividono informazioni critiche sulle forze russe sono severamente puniti, afferma l’organizzazione per i diritti umani in un nuovo rapporto.
“Nuove leggi assurde criminalizzano chi esprime liberamente le proprie opinioni. L’imperfetto sistema di giustizia penale infligge pene detentive e multe salate per mettere a tacere le voci critiche”, osserva Oleg Koslovskij di Amnesty. “I giudici spesso respingono le prove presentate dai difensori e si basano esclusivamente sui rapporti della polizia, a volte palesemente falsi”, dice.
“Immediatamente dopo la loro invasione su vasta scala dell’Ucraina nel febbraio 2022, le autorità russe hanno intrapreso una campagna per mettere a tacere le critiche interne alla guerra e per fermare la diffusione di segnalazioni di violazioni del diritto internazionale umanitario commesse dalle forze russe. Le autorità russe hanno utilizzato un ampio arsenale di metodi, comprese sanzioni amministrative e penali, nonché altre misure arbitrarie come licenziamenti, intimidazioni e designazione dei critici della guerra come agenti stranieri” afferma il rapporto.
