Morto suicida Choi Sung-bong: l'Oliver Twist coreano diventato una stella e finito nella polvere per una truffa...
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Morto suicida Choi Sung-bong: l'Oliver Twist coreano diventato una stella e finito nella polvere per una truffa...

Choi Sung-bong, il cantante sudcoreano orfano e cresciuto per strada diventato celebre in “Korea’s got talent” è morto suicida. Nel 2021 lanciò una campagna pubblica di raccolta fondi sostenendo che stava combattendo il cancro...

Morto suicida Choi Sung-bong: l'Oliver Twist coreano diventato una stella e finito nella polvere per una truffa...
Choi Sung Bong
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21 Giugno 2023 - 10.01


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Choi Sung-bong, il cantante sudcoreano orfano e cresciuto per strada diventato celebre in “Korea’s got talent” per la sua meravigliosa voce baritonale, è stato trovato morto in casa a Seul e probabilmente si è suicidato, ha fatto sapere la polizia sudcoreana. 

Choi, che aveva 33 anni, era nella sua abitazione nel quartiere di Yeoksam, una delle zone più ricche del distretto Gangnam, il quartier chic di Seul. Il suo corpo senza vita è stato trovato intorno alle 9:41 ora locale, quando in Italia era piena notte. Nei giorni scorsi aveva lasciato una nota sul suo canale YouTube: «Mi scuso sinceramente con tutti coloro che hanno sofferto per il mio sciocco errore». La sua carriera musicale era iniziata nel 2011 nel celebre talent show. Il giovane, allora ventenne, aveva raccontato di aver vissuto i primi anni della sua vita in un orfanotrofio, ma di esser fuggito quando aveva 5 anni, perché picchiato e di esser andato a vivere in strada.

L’esibizione sul palco fu folgorante e commovente, tanto da convincere tutti i giudici a promuoverlo fino ad arrivare a conquistare il secondo posto della competizione. Ribattezzato “l’Oliver Twist coreano”, il ragazzo aveva firmato un contratto discografico e un libro di memorie diventato bestseller. Un successo globale che lo portò in giro per il mondo, sulle ali della fama. Ma una storia così folgorante subì il contraccolpo nel 2021, quando Choi lanciò una campagna pubblica di raccolta fondi sostenendo che stava combattendo il cancro a uno stadio terminale e aveva bisogno di soldi per le cure. 

Si rivelò una bufala: si scusò pubblicamente e promise di restituire tutto il denaro ricevuto. Nella nota pubblicata nelle scorse ore, Choi assicura di aver restituito i soldi «a coloro che l’hanno chiesto» ma aggiunge di voler pagare i suoi «peccati» con la vita. Per la Corea del Sud è l’ennesimo suicidio di una star dello spettacolo. 

Del resto, è il Paese Ocse con il più alto tasso di suicidi, una piaga che interessa non solo l’industria dell’intrattenimento. Nel 2019, è stata trovata morta nella sua casa la star del K-pop Sulli, che aveva 25 anni ed era stata vittima di cyberbullismo. Poche settimane dopo, Goo Hara, 28 anni, un’altra star del K-pop, fu trovata senza vita nella sua casa. E in entrambi i casi si è sempre pensato al suicidio. Ma negli ultimi anni sono morte all’improvviso anche le attrici del K-drama, Jung Chae-yull e Song Yoo-jung, entrambe 26enni; in questo caso però nessuno ha mai spiegato la causa. 

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