Cosa dice l'articolo 51 dell'Onu che Putin interpreta in maniera tutta sua per giustificare la guerra
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Cosa dice l'articolo 51 dell'Onu che Putin interpreta in maniera tutta sua per giustificare la guerra

L'articolo 51 dell'Onu è quello che legittima il diritto di uno stato ad opporsi con le armi ad una invasione. Legittima anche la guerra preventiva in presenta di un attacco imminente

Cosa dice l'articolo 51 dell'Onu che Putin interpreta in maniera tutta sua per giustificare la guerra
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18 Giugno 2023 - 14.45


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Ha detto Putin: “È stato il regime di Kiev a scatenare questa guerra nel 2014. In conformità con l’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite, avevamo il diritto di assisterli, facendo riferimento alla clausola sull’autodifesa. Questa logica è irreprensibile dal punto di vista del diritto internazionale e della Carta delle Nazioni Unite”

Ma come stanno le cose?

Nel contesto del diritto internazionale, la legittima difesa rappresenta il diritto di uno Stato di opporsi con una risposta armata, anche con l’assistenza di Stati terzi, per preservare la propria integrità territoriale e l’indipendenza politica. Tale principio è sancito da una norma consuetudinaria che trova conferma nell’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite. La legittima difesa, infatti, costituisce un’eccezione al divieto dell’uso della forza stabilito nell’articolo 2, paragrafo 4, della Carta (Uso della forza. Diritto internazionale).

L’articolo 51 menzionato conferma il diritto naturale alla legittima difesa individuale o collettiva nel caso di un attacco armato contro un membro delle Nazioni Unite, fintanto che il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite non abbia adottato le misure necessarie per preservare la pace e la sicurezza internazionali. Le azioni intraprese dagli Stati membri nell’esercizio della legittima difesa devono essere prontamente portate all’attenzione del Consiglio di Sicurezza e possono essere perpetuate solo fino a quando il Consiglio stesso non prenda le decisioni necessarie per ripristinare la pace.

Condizioni per l’esercizio della legittima difesa. La legittima difesa può essere esercitata solo in caso di un attacco armato effettivo perpetrato da forze regolari attraverso una frontiera internazionale o mediante l’invio di bande armate sul territorio di un altro Stato, a condizione che tale operazione costituisca un’aggressione armata a causa della sua portata (Aggressione. Diritto internazionale). Inoltre, l’azione militare deve rispettare i criteri di necessità e proporzionalità. L’articolo 51 della Carta delle Nazioni Unite e la corrispondente norma di diritto consuetudinario vietano quindi l’occupazione militare prolungata e l’annessione del territorio dello Stato che ha perpetrato l’attacco.

La legittima difesa “preventiva”. In alcune occasioni, il concetto di legittima difesa è stato interpretato in modo estensivo, includendo anche azioni militari volte a respingere un attacco militare imminente ma non ancora perpetrato (nota come legittima difesa preventiva). Secondo gli Stati che hanno sostenuto questa posizione (Stati Uniti e Israele, in varie occasioni), tale interpretazione estensiva è ammissibile nel diritto internazionale generale, come anche sostenuto da parte della dottrina.

Tuttavia, ulteriori ampliamenti concettuali privi di fondamento nel diritto internazionale, legati alla lotta contro il terrorismo e volti a legittimare azioni armate condotte contro entità non statali (come Al-Qaida o altre organizzazioni terroristiche), anche all’estero e senza il consenso preventivo del sovrano territoriale (nota come “azione preventiva”), devono essere considerati privi di basi.

In altri termini Putin sostiene che la sua ‘operazione militare speciale’ sia da considerare nella fattispecie della legittima difesa preventiva. In altri termini Putin sostiene che nel febbraio 2022 fosse in preparazione da parte dell’Ucraina un attacco militare contro la Russia e, quindi, Mosca si è trovata costretta ad attaccare prima per evitare di subire un’aggressione militare.

Ovviamente si tratta di una falsa ricostruzione. Nel febbraio 2022 l’Ucraina non stava pianificando alcun attacco alla Russia ma – al contrario – Putin aveva ammassato truppe al confine con la motivazione ufficiale delle esercitazioni militari, senza considerare l’annessione illegale della Crimea del 2014.

C’è poi da dire che nel 2014 l’Ucraina non ha scatenato alcuna guerra contro la Russia, semmai è stata la Russia a invadere la Crimea e ad armare e aiutare militarmente le province separatiste del Lugansk e del Donetsk.

Nello stesso tempo c’è da dire che anche se cose stessero come Putin ha detto (ossia che lui è l’aggredito e non l’aggressore, ma è falso) l’articolo 51 vieta l’occupazione militare prolungata e l’annessione del territorio dello Stato che ha perpetrato l’attacco.

C’è poi da aggiungere che questa interpretazione è pericolosissima. Perché, in chiave di guerra preventiva, sia la Polonia che i Baltici o perfino la Germania potrebbero attaccare la Russia ipotizzando che l’attuale operazione militare speciale possa essere la premessa di un attacco ai loro danni.

E più in generale chiunque potrebbe attaccare chiunque dicendo di sentirsi minacciato. E c’è da dire che il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres ha già detto che la Russia ha violato la Carte dell’Onu.

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