Terremoto, il crollo dell'antichissimo castello Gaziantep ripreso dal satellite
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Terremoto, il crollo dell'antichissimo castello Gaziantep ripreso dal satellite

Le immagini del crollo del castello Gaziantep, di 2000 anni, nelle foto satellitari. Secondo i sismologi il terremoto del 6 febbraio è stato uno dei più forti mai registrati in Turchia.

Terremoto, il crollo dell'antichissimo castello Gaziantep ripreso dal satellite
Il crollo del castello di Gaziantep in Turchia
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17 Febbraio 2023 - 15.29


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Il terremoto in Turchia e Siria dello scorso 6 febbraio, che ha causato circa 40mila morti, ha provocato anche la quasi totale distruzione di un castello di 2.000 anni costruito durante l’Impero romano. Il castello di Gaziantep – situato nel cuore della città più vicino all’epicentro del sisma – fu costruito dai Romani nel II e III secolo D.C., e in seguito fortificato e ampliato dall’imperatore bizantino Giustiniano I nel VI secolo.

Il castello è unico per la sua forma irregolare e le 12 torri (era anche circondato da un fossato in un certo momento). Il castello ha resistito a diverse invasioni, ristrutturazioni e cambi di regime, perdendo la sua importanza militare dopo essere stato catturato dall’Impero ottomano nel 1516, ma mantenendo nei secoli successivi il suo stato di importante sito storico e attrazione turistica. Recentemente è stato utilizzato come Museo Panoramico della Difesa ed Eroismo di Gaziantep.

Il pannello si riferisce ad un’acquisizione del 13 febbraio. L’immagine a sinistra è un’elaborazione RGB, mentre quella di destra è un’immagine pancromatica, in cui vicino al castello è visibile la Moschea Sirvani, anch’essa parzialmente distrutta.

Secondo i sismologi il terremoto del 6 febbraio è stato uno dei più forti mai registrati in Turchia. Migliaia di edifici sono crollati o sono stati pesantemente danneggiati sia in Turchia che in Siria, con i soccorritori al lavoro per salvare le persone intrappolate sotto le macerie. Il bilancio sino ad ora è di più di 41.000 vittime nelle aree colpite tra Turchia e Siria.

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