Terremoto in Turchia e Siria, i morti sono almeno 2300: altre due forti scosse
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Terremoto in Turchia e Siria, i morti sono almeno 2300: altre due forti scosse

In Turchia un devastante terremoto di magnitudo 7.8 ha provocato numerosi crolli di edifici e almeno 2300 morti, ma il numero purtroppo è destinato a salire in fretta. Il sisma è avvenuto al confine con la Siria.

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Il terremoto in Turchia
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6 Febbraio 2023 - 15.51


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In Turchia un devastante terremoto di magnitudo 7.8 ha provocato numerosi crolli di edifici e oltre 2300 morti, ma il numero purtroppo è destinato a salire in fretta. Il sisma è avvenuto al confine con la Siria. Almeno 284 i morti, e almeno 2.323 i feriti, nelle province turche interessate dal terremoto (Adana, Malatya, Gaziantep, Diyarbakir, Hatay, Adiyaman, Osmaniye, Sanliurfa e Kahramanmaras), mentre sono almeno 427 persone che hanno perso la vita nel nord della Siria. Un’altra forte scossa di terremoto, di magnitudo 7.5, ha colpito il sudest della Turchia negli ultimi minuti. Lo riporta l’Istituto geofisico Usa Usgs.

“Il bilancio delle vittime del terremoto di magnitudo 7,7 nel sud della Turchia sale a 912 morti”, ha detto il presidente turco Recep Tayyip Erdogan, aggiungendo che si contano anche 5.385 persone ferite, scrive l’agenzia Anadolu. Si tratta del “più grande disastro che abbiamo vissuto dal secolo scorso dopo il terremoto di Erzincan del 1939”, ha aggiunto dopo aver rivisto al rialzo la magnitudo attestata a 7,4 in precedenza.

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La ong di protezione civile siriana White Helmets (Caschi Bianchi) ha dichiarato lo stato di emergenza nel nord-est del Paese e ha lanciato un appello alle organizzazioni umanitarie internazionali affinché intervengano con aiuti in tempi rapidi. Il sisma è avvenuto alle 4:17 del mattino (le 2:17 ora italiana) e ha avuto il suo epicentro nei pressi di Gaziantep, città del sud est della Turchia a una cinquantina di chilometri dal confine siriano.

Centinaia gli edifici distrutti dal sisma: oltre alle abitazioni, è quasi completamente crollata la Chiesa dell’Annunciazione di Iskenderun, cattedrale cattolica risalente al 19esimo secolo. Ridotto a un cumulo di macerie il castello di Gaziantep, struttura di epoca romana costruita nel terzo secolo. Le operazioni di soccorso continuano, si stima che moltissime persone siano ancora sotto le macerie e il presidente turco Recep Tayyip Erdogan viene costantemente informato sulla situazione.

Il Dipartimento della Protezione Civile aveva inizialmente diramato un allarme per un possibile maremoto a causa del sisma in Turchia ma l’allerta è stata successivamente revocata. Gli Stati Uniti hanno dato la disponibilità ad inviare “qualsiasi tipo di assistenza” ad Ankara mentre dall’Azerbaigian è già stata inviata una squadra di 370 persone per aiutare nei soccorsi. Il terremoto è stato avvertito anche nelle province centrali della Turchia e anche in Israele.

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