L'Onu rimuove l'Iran dalla commissione sulle donne: ma alcuni stati appoggiano Teheran
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L'Onu rimuove l'Iran dalla commissione sulle donne: ma alcuni stati appoggiano Teheran

L'Iran è stato rimosso "con effetto immediato dalla Commissione Onu sullo status delle donne per il resto del suo mandato 2022-2026

L'Onu rimuove l'Iran dalla commissione sulle donne: ma alcuni stati appoggiano Teheran
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14 Dicembre 2022 - 18.51


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Che persegue i diritti delle donne può essere garante dei diritti delle donne: l’Iran è stato rimosso “con effetto immediato dalla Commissione Onu sullo status delle donne per il resto del suo mandato 2022-2026”.

Lo hanno deciso i 54 membri del Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite, approvando una risoluzione proposta dagli Stati Uniti. Sono stati 29 i voti a favore (compatto il sostegno dell’Ue), 8 quelli contrari (Bolivia, Cina, Kazhakstan, Nicaragua, Nigeria, Oman, Russia, Zimbabwe) mentre in 16 si sono astenuti.

Usa, mandato messaggio forte a governo Teheran e donne iraniane

«Oggi abbiamo mandato un messaggio forte al governo iraniano e alle donne iraniane. Era il messaggio giusto ed era la cosa giusta da fare». Così l’ambasciatrice americana all’Onu, Linda Thomas-Greenfield, ha commentato il via libera del Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite (Ecosoc) «all’espulsione con effetto immediato l’Iran dalla Commissione sullo status delle donne per il resto del suo mandato 2022-2026». Sulla richiesta della russia di chiedere un voto per avere un parere dell’Onu sulla legalità della risoluzione, ha sottolineato che potevano chiederlo nei tempi previsti dal protocollo, ma «cercano sempre pretesti procedurali per confondere i membri e per creare il caos».

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Nella risoluzione, promossa dagli Stati Uniti, si esprime «seria preoccupazione per le azioni del governo di Teheran dal settembre 2022, che hanno minato e soppresso sempre di più i diritti delle donne, compreso il diritto alla libertà di espressione e di opinione, spesso con l’uso eccessivo della forza, con politiche palesemente contrarie al mandato della Commissione sullo status delle donne, nonché attraverso l’uso della forza letale che ha provocato la morte di manifestanti pacifici, comprese donne e ragazze».

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