Ucraina, 'Un Ponte Per' protegge gli obiettori: "971 gli incriminati"
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Ucraina, 'Un Ponte Per' protegge gli obiettori: "971 gli incriminati"

"Un Ponte Per": "Sono 971 le persone incriminate in Ucraina per aver scelto di non arruolarsi e combattere, in base all'articolo 336 del Codice penale che regola la coscrizione militare".

Ucraina, 'Un Ponte Per' protegge gli obiettori: "971 gli incriminati"
Guerra in Ucraina
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28 Novembre 2022 - 14.09


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“Proteggi gli obiettori, sostieni i costruttori di pace”: è l’appello diffuso attraverso la campagna di raccolta fondi lanciata dalla Ong italiana Un Ponte Per, per sostenere le spese legali degli obiettori di coscienza in Ucraina e Russia, e fornire a chi ogni giorno si impegna nella resistenza civile e nonviolenta gli strumenti necessari a rendere più efficace e sicuro il proprio lavoro.

L’ong in una nota osserva che mentre l’attenzione della comunità internazionale si concentra esclusivamente sull’invio di armamenti e sugli aiuti umanitari, Un Ponte Per – da oltre 30 anni impegnata nella prevenzione dei conflitti armati, in particolare in Medio Oriente – ha scelto di sostenere la società civile ucraina che sta tentando di opporsi alla guerra con mezzi pacifici, costruendo una pace duratura e dal basso.

Dall’inizio dell’invasione russa dell’Ucraina, la narrazione dominante continua a ripetere che non esiste un’alternativa alle armi. Eppure in Ucraina e in Russia ci sono migliaia di persone, di cui nessuno parla, che si rifiutano di imbracciare le armi, uccidere o essere uccise e chiamano all’obiezione di coscienza.

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Ad oggi, secondo le stime del Movimento Pacifista Ucraino, sono 971 le persone incriminate in Ucraina per aver scelto di non arruolarsi e combattere, in base all’articolo 336 del Codice penale che regola la coscrizione militare. Tra loro anche Vitaliy Vasyliovych Alekseienko, condannato lo scorso settembre a un anno di prigione; il pacifista Andrii Kucher, condannato a 4 anni dal Tribunale della città di Mukachevo in maggio.

O ancora l’obiettore Dmytro Kucherov, condannato a 3 anni di reclusione dal Tribunale di Oleksandria a giugno, e Ruslan Kotsaba, sotto processo per le sue dichiarazioni contrarie alla leva militare, costretto a lasciare il paese e che oggi rischia 15 anni di carcere. Anche in Russia si stima che siano circa 100mila i giovani in fuga dal paese per evitare di essere costretti a combattere.

Secondo Un Ponte Per, sono tutti loro a formare l’esercito invisibile dei costruttori di pace che hanno bisogno di sostegno. Con la sua campagna, Un Ponte Per intende sostenere le spese legali di chi rifiuta di combattere; fornire supporto psicologico a chi sta subendo il trauma della guerra, lavorare insieme a psicologi e insegnanti nelle scuole per prevenire il diffondersi di fratture sociali in futuro, operando nel campo dell’educazione alla pace.

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Un Ponte Per sostiene attivisti e movimenti civili da oltre 30 anni, in particolare in Siria e in Iraq, aiutandoli a creare un maggiore impatto costruendo relazioni solide e durature. In Ucraina, dopo alcune missioni esplorative e umanitarie, Un Ponte Per ha coordinato insieme al Movimento Nonviolento la Carovana per la pace `Stop the War Now´ a settembre, con la quale ha stretto legami e relazioni con le realtà pacifiste e nonviolente attive nel paese. Ha infine lanciato un intervento di peacebuilding – `Peace Support Ucraine´ – grazie al sostegno dei fondi 8×1000 dell’Istituto buddista italiano `Soka Gakkai´.

Tra le iniziative organizzate nell’ambito della campagna `Proteggi gli obiettori, sostieni i costruttori di pace´, anche le `Tavole di Pace´, una serie di incontri conviviali di sensibilizzazione che sarà possibile organizzare da volontari e associazioni in tutta Italia per sostenere il lavoro di Un Ponte Per in Ucraina e conoscere più a fondo l’impegno di costruttori e costruttrici di pace. Maggiori informazioni a questo link: https://tavoledipace.unponteper.it/.

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