Kobane, dopo l'Isis arrivano le bombe di Erdogan contro i curdi
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Kobane, dopo l'Isis arrivano le bombe di Erdogan contro i curdi

Gli attacchi aerei, condotti dall'esercito turco nelle province di Raqa e Hassake (nord-est) e Aleppo (nord), hanno causato la morte di 18 combattenti curdi 

Kobane, dopo l'Isis arrivano le bombe di Erdogan contro i curdi
Un combattente curdo a Kobane
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20 Novembre 2022 - 15.26


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Salgono a 31 i morti provocati dai raid turchi nel nord della Siria, mentre i feriti sono 40. Lo riferisce l’Osservatorio siriano per i diritti umani. Gli attacchi aerei, condotti tra ieri notte e oggi prima dell’alba dall’esercito turco nelle province di Raqa e Hassake (nord-est) e Aleppo (nord), hanno causato la morte di 18 combattenti curdi e membri delle forze alleate locali, 12 soldati siriani e un civile, riferisce l’Ong, che dispone di una vasta rete di fonti in Siria

L’Ong ha anche denunciato la morte di un giornalista, Issam Abdallah, corrispondente siriano di un’agenzia di stampa curda mentre l’agenzia di Damasco Sana ha confermato la morte di diversi soldati siriani, senza specificarne il numero.

Gli attacchi hanno preso di mira principalmente la città settentrionale di Kobane e i suoi dintorni vicino al confine turco, compresi i silos di grano nei pressi di Al-Malikiyah (nord-est) e una centrale elettrica in un’area controllata dalle Forze democratiche siriane dominate dai curdi.

Oggi, la Turchia ha annunciato l’avvio di un’offensiva militare nel nord dell’Iraq e in Siria contro diverse aree sotto il controllo delle forze curde siriane e del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (Pkk), accusato da Ankara dell’attentato del 13 novembre scorso a Istanbul in cui sono morte sei persone.

«Questi attacchi dello stato di occupazione turco non resteranno senza risposta. Al momento e nel luogo appropriato, risponderemo con forza ed efficacia», si legge in una nota delle Forze democratiche siriane.

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