26 settembre: il lunedì delle chiacchiere post voto e quello dei pacifisti
Top

26 settembre: il lunedì delle chiacchiere post voto e quello dei pacifisti

Partirà il prossimo 26 settembre e resterà in Ucraina sino al 3 ottobre la delegazione della società civile italiana guidata dalla Ong Un Ponte Per e dal Movimento Nonviolento nell’ambito delle iniziative della rete “Stop the War Now”,

26 settembre: il lunedì delle chiacchiere post voto e quello dei pacifisti
Murales per la Pace in Ucraina
Preroll

globalist Modifica articolo

24 Settembre 2022 - 17.53


ATF

Mentre i programmi televisivi e le pagine dei giornali saranno monopolizzati dall’analisi del voto, i pacifisti si metteranno in movimento. Direzione Ucraina.

Due lunedì diversi

Partirà il prossimo 26 settembre e resterà in Ucraina sino al 3 ottobre la delegazione della società civile italiana guidata dalla Ong Un Ponte Per e dal Movimento Nonviolento nell’ambito delle iniziative della rete “Stop the War Now”, nata per costruire dal basso un’alternativa alla guerra in corso e per contribuire alla immediata cessazione dell’invasione russa dell’Ucraina e all’avvio di negoziati tra le parti per dirimere con la diplomazia le attuali controversie. 

Dopo due delegazioni e alcune missioni esplorative realizzate nei mesi passati, le organizzazioni della carovana “Stop The War Now” torneranno in Ucraina per svolgere una serie di incontri con la società civile impegnata nel supporto umanitario alle vittime del conflitto, nella costruzione della pace, nel sostegno all’obiezione di coscienza e nelle azioni di resistenza nonviolenta.

Faranno parte della delegazione attiviste/i e rappresentanti delle organizzazioni italiane: ARCI, ARCS, Anche Noi Cittadinanza Attiva, Casa Delle Donne Pisa, COSPE, Centro Studi Sereno Regis, Gruppo Abele, EQUA, Libera, Pax Christi, JEF Europa, Movimento Nonviolento e Un Ponte Per.

Tra gli obiettivi della missione quello di gettare le basi per stringere accordi di partenariato tra gli oltre 175 enti italiani che fanno parte della rete “Stop the War Now” e organizzazioni della società civile ucraini, tra cui i sindacati ed università locali; la possibilità di stringere accordi per scambi giovanili tra le università italiane e quelle ucraine, e il rilancio a livello internazionale della campagna di sostegno agli obiettori di coscienza ucraini attualmente sotto processo o inchiesta da parte della Procura Generale ucraina, accusati di alto tradimento. Tra loro anche il giornalista Ruslan Kotsaba, sotto processo per aver diffuso appelli contro la guerra. Analoga campagna di sostegno agli obiettori di coscienza è portata avanti anche sul versante della Russia, tanto più alla luce di una sempre crescente mobilitazione alle armi dei giovani russi decisa da Putin. 

Leggi anche:  Ucraina, Calenda: "Sosteniamo Kiev ma non ci devono essere fughe alla Macron, la linea è quella della Nato"

La delegazione ha l’obiettivo di gettare ponti e costituire reti tra tutti quei soggetti, laici e religiosi, che si pongono il problema della convivenza tra diversi, del rispetto del pluralismo linguistico e culturale, del sostegno anche psicologico alle vittime della violenza e della guerra.

La delegazione sarà anche l’occasione per lanciare una campagna di sensibilizzazione e raccolta fondi per sostenere le spese legali e processuali degli attivisti ucraini sotto inchiesta, e sostenere il loro prezioso lavoro di costruzione della pace (maggiori informazioni a questo link: www.unponteper.it/ucraina-stop-the-war-now/).

Denso il programma degli incontri, che prevedono tra le altre cose una tappa a Chernivtsi, città nella quale l’università ha accolto centinaia di persone sfollate e si trova in estremo bisogno di aiuti umanitari, e numerosi scambi con esponenti di associazioni, tra cui Il Movimento Pacifista Ucraino, e sindacati nella città di Kiev. La delegazione italiana porterà nel paese anche un carico di aiuti umanitari destinati alla popolazione. 

Agenda della Carovana

26 settembre 🡪 Arrivo a Cluji (Romania) e preparativi per l’ingresso in Ucraina con gli aiuti umanitari

Leggi anche:  Ucraina, Calenda: "Sosteniamo Kiev ma non ci devono essere fughe alla Macron, la linea è quella della Nato"

27 settembre 🡪 Arrivo a Chernivtsi, visita all’Università e consegna aiuti umanitari

28 settembre 🡪 Conferenza di Pace all’Università di Chernivtsi e incontri con società civile locale. Partenza per Kiev.

29 settembre 🡪 Arrivo a Kiev e incontro con il Movimento Pacifista Ucraino, gli obiettori di coscienza e le attiviste per la pace e la nonviolenza.

30 settembre 🡪 Kiev: incontro con l’ambasciatore italiano e con gli attivisti dei territori occupati.

1 ottobre 🡪 Kiev: incontri con associazioni e centri giovanili. Iniziativa simbolica in occasione della Giornata Internazionale della Nonviolenza (2 ottobre). 

2 ottobre 🡪 Arrivo a Chernivtsi: Azione simbolica all’UNI di Chernivtsi per giornata Internazionale della Nonviolenza. Partenza per Cluji.

3 ottobre 🡪 Rientro in Italia della Carovana.

Una Giornata da spendere bene

In vista della Giornata internazionale per l’eliminazione totale delle armi nucleari che si celebra il 26 settembre, la campagna “Italia, ripensaci” sostenuta da Senzatomica e Rete Italiana Pace e Disarmo, ribadisce la necessità di un’azione concreta e invita i Governi ad agire per l’adozione del Tpnw, il Trattato internazionale per l’abolizione delle armi nucleari.

Le rinnovate minacce dei giorni scorsi si inseriscono in un già delicato contesto di crisi internazionale e mettono a serio rischio il futuro dell’intera umanità. Basta davvero poco a far scoccare una scintilla che porterebbe alla catastrofe definitiva e irrimediabile perché esistono ancora oltre 12.500 testate nucleari in giro per il mondo. Serve una presa di posizione collettiva che prenda spunto anche dal coraggio dell’azione di Stanislav Petrov, il colonnello sovietico che nel 1983 scelse di fermare una risposta missilistica contro gli Usa, episodio che ispira proprio questa Giornata internazionale indetta dall’Onu. L’obiettivo di Senzatomica e Rete Italiana Pace e Disarmo, partner italiani di Ican – International Campaign to abolish nuclear weapons – premio Nobel per la Pace nel 2017, è che le armi nucleari vengano totalmente eliminate, superando la teoria della deterrenza che tiene sotto scacco le scelte delle grandi potenze.

Leggi anche:  Ucraina, Calenda: "Sosteniamo Kiev ma non ci devono essere fughe alla Macron, la linea è quella della Nato"

Anche le cosiddette armi nucleari “tattiche” hanno in genere rese esplosive comprese tra i 10 e i 100 chilotoni. In confronto, la bomba atomica che distrusse Hiroshima nel 1945, uccidendo 140.000 persone, aveva una potenza di “soli” 15 chilotoni. Nel giugno 2022, gli Stati firmatari del Trattato sulla proibizione delle armi nucleari (Tpnw) hanno condannato “in modo inequivocabile qualsiasi minaccia nucleare, sia essa esplicita o implicita e a prescindere dalle circostanze”. Auspichiamo che il prossimo Parlamento si impegni per promuovere una concreta politica di disarmo e adotti il Trattato per l’Abolizione delle armi nucleari.

Il lunedì dei pacifisti è molto più ricco e degno del lunedì delle chiacchiere

Native

Articoli correlati