Papa Francesco: "Chi pensa alle armi nucleari è un pazzo, nel mondo progresso e regresso si intrecciano"
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Papa Francesco: "Chi pensa alle armi nucleari è un pazzo, nel mondo progresso e regresso si intrecciano"

Nell'udienza generale Papa Francesco ha ripercorso il suo recente viaggio in Kazakistan. "Bisogna riconoscere che ha fatto scelte molto positive, come quella di dire 'no' alle armi nucleari e quella di buone politiche energetiche e ambientali.

Papa Francesco: "Chi pensa alle armi nucleari è un pazzo, nel mondo progresso e regresso si intrecciano"
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21 Settembre 2022 - 10.17


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Papa Francesco lancia ancora il suo appello alla Pace e lo fa da Piazza San Pietro, dove ha tenuto l’udienza generale dopo il suo viaggio in Kazakhstan.  Viviamo “in un mondo nel quale progresso e regresso si intrecciano, la Croce di Cristo rimane l’ancora di salvezza: segno della speranza che non delude perché fondata sull`amore di Dio, misericordioso e fedele. A Lui va il nostro ringraziamento per questo viaggio, e la preghiera affinché esso sia ricco di frutti per il futuro del Kazakhstan e per la vita della Chiesa pellegrina in quella terra”.

Nell’udienza generale Papa Francesco ha ripercorso il suo recente viaggio in Kazakistan. “Bisogna riconoscere che ha fatto scelte molto positive, come quella di dire ‘no’ alle armi nucleari e quella di buone politiche energetiche e ambientali. In questo è stato coraggioso, in un momento in cui questa tragica guerra ci porta a che alcuni pesino alle armi nucleari, quella pazzia!, questo Paese ha detto ‘no’ alle armi nucleari”.

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Il Congresso dei Leader e dei Leader delle religioni mondiali e tradizionali svoltosi a Nur Sultan, «ha discusso e approvato la Dichiarazione finale, che si pone in continuità con quella firmata ad Abu Dhabi nel febbraio 2019 sulla fratellanza umana. Mi piace interpretare questo passo avanti come frutto di un cammino che parte da lontano: penso naturalmente allo storico Incontro interreligioso per la pace convocato da San Giovanni Paolo II ad Assisi nel 1986, penso allo sguardo lungimirante di San Giovanni XXIII e San Paolo VI e anche a quello di grandi anime di altre religioni, mi limito a ricordare il Mahatma Gandhi.

Ma come non fare memoria di tanti martiri, uomini e donne di ogni età, lingua e nazione, che hanno pagato con la vita la fedeltà al Dio della pace e della fraternità? Lo sappiamo: i momenti solenni sono importanti, ma poi è l’impegno quotidiano, è la testimonianza concreta che costruisce un mondo migliore per tutti»

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