Cina e Stati Uniti, prove di dialogo per appianare le divergenze: "Ma condannate Mosca"
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Cina e Stati Uniti, prove di dialogo per appianare le divergenze: "Ma condannate Mosca"

Tentativi di distensione: il ministro degli Esteri cinese Wang Yi e il segretario di Stato americano Antony Blinken hanno concordato su un miglioramento delle relazioni tra le due super potenze

Cina e Stati Uniti, prove di dialogo per appianare le divergenze: "Ma condannate Mosca"
Il ministro degli Esteri cinese Wang Yi e il segretario di Stato americano Antony Blinken
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9 Luglio 2022 - 13.26


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Tentativi di distensione: il ministro degli Esteri cinese Wang Yi e il segretario di Stato americano Antony Blinken hanno concordato su un miglioramento delle relazioni tra le due super potenze. Lo ha riferito Pechino alla luce dell’incontro dei due capi delle diplomazie a margine del vertice G20 a Bali

Usa e Cina «sulla base di reciprocità e mutuo beneficio, hanno reagito un’intesa per promuovere la consultazione del gruppo di lavoro congiunto sino-americano per raggiungere migliori risultati», ha commentato il ministero di Pechino in una nota

Risolvere le questioni in sospeso 

La Cina sollecita gli Stati Uniti a gestire le divergenze tra le due potenze e a uno sforzo per risolvere i problemi in sospeso tra Pechino e Washington. Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri cinese, Wang Yi, nell’incontro con il segretario di Stato Usa, Antony Blinken, a margine della riunione dei ministri degli Esteri dei Paesi del G20 a Bali, in Indonesia. Cina e Stati Uniti dovrebbero «seguire lo spirito del rispetto reciproco della convivenza pacifica ed evitare il confronto», ha detto Wang, citato in una nota del ministro degli Esteri cinese, e «discutere una linea guida per le azioni di entrambe le parti». Inoltre, ha aggiunto, «è necessario gestire correttamente i conflitti e le differenze e sforzarsi di risolvere i problemi in sospeso».

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Pressing Usa sula Cina: “Condannate Mosca”

Sulla guerra in Ucraina non si può più essere neutrali. È il momento che la Cina prenda una posizione e condanni «l’aggressione» di Mosca. L’esortazione di Washington a Pechino è arrivata alla fine della due giorni del G20 di Bali, una riunione in cui il gruppo allargato dei ministri degli Esteri, sotto l’egida indonesiana, non è riuscito a trovare una posizione comune, ma che è comunque servita a riprendere le fila del dialogo Usa-Cina dopo le tensioni e gli scambi di accuse degli ultimi mesi.

Il segretario di Stato americano, Antony Blinken e il ministro degli Esteri cinese Wang Yi si sono intrattenuti in un colloquio lungo, ai margini del vertice, durato circa cinque ore. Un faccia a faccia «costruttivo, ha detto il segretario di Stato, volto soprattutto a impedire che le tensioni bilaterali sfuggano al controllo in un momento storico troppo delicato. Si trattava della prima volta che i due si incontravano da ottobre: un occasione che fa presupporre alcuni che presto anche i presidenti Xi Jinping e Joe Biden potrebbero parlare tra loro, almeno virtualmente.

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«Nonostante la complessità del nostro rapporto, posso affermare con una certa sicurezza che le nostre delegazioni hanno trovato le discussioni di oggi utili, schiette e costruttive», ha affermato Blinken. «Il rapporto tra Stati Uniti e Cina è altamente consequenziale per i nostri paesi ma anche per il mondo. Ci impegniamo a gestire questo rapporto, questa competizione, in modo responsabile», ha affermato, promettendo di mantenere aperti i canali della diplomazia con Pechino. «Questo è davvero un momento in cui tutti dobbiamo alzarci in piedi, come abbiamo sentito fare paese dopo paese nel G20, per condannare l’aggressione, per chiedere tra le altre cose che la Russia consenta l’accesso al cibo bloccato in Ucraina», ha detto Blinken. Sul tavolo, oltre al tacito consenso di Pechino all’invasione russa dell’Ucraina, anche il nodo di Taiwan. «Ho espresso profonde preoccupazioni degli Stati Uniti riguardo alla retorica e all’attività sempre più provocatoria di Pechino nei confronti di Taiwan e all’importanza vitale di mantenere la pace e la stabilità attraverso lo Stretto di Taiwan», ha affermato Blinken.

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