L’arcivescovo maggiore della Chiesa greco-Cattolica ucraina, Svjatoslav Shevchuk, ha descritto gli orrori della guerra: “Terrificante è l’uso della violenza sessuale come un’arma di guerra: abbiamo ascoltato centinaia di persone, donne, uomini e bambini stuprati in questa città, stupri fatti in pubblico per umiliare pubblicamente le persone che devono essere rieducate per intimorire gli altri. Gli uomini ricevono l’ordine di fare questo”. Svjatoslav Shevchuk, è intervenuto, in collegamento da Kiev, all’incontro pubblico `Ucraina: una pace da costruire´, organizzato da fondazione `Ambrosianeum´ a Milano.
“Ogni giorno in Ucraina si dice che muoiono tra 50 e 100 soldati nelle linee di combattimento – ha continuato- ma le vittime tra i civili sono dieci volte di più e nessuno finora le ha potute contare”.
Per l’arcivescovo, “questa guerra sta provocando una tragedia umanitaria mai vista prima in Ucraina. Abbiamo ospitato quasi 500 persone nei sotterranei della nostra cattedrale a Kiev, tutte con una sola domanda: `Perché?´. Quando vedo donne stuprate, bambini mutilati e fosse comuni che ogni giorno si scoprono intorno alla città di Kiev, dentro di me c’è la stessa domanda. Non riesco a capire”.