Ucraina, Prodi: "Se Putin chiude il rubinetto del gas si suicida, ha bisogno di venderlo"
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Ucraina, Prodi: "Se Putin chiude il rubinetto del gas si suicida, ha bisogno di venderlo"

Romano Prodi fa il punto sulla guerra: "L'embargo energetico contro la Russia proposto da Letta credo sia assolutamente da attuare"

Ucraina, Prodi: "Se Putin chiude il rubinetto del gas si suicida, ha bisogno di venderlo"
Romano Prodi
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4 Aprile 2022 - 11.25


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Romano Prodi ha fatto il punto sul conflitto in Ucraina: “Del loro gas abbiamo un gran bisogno. Ma i russi hanno molto bisogno di venderlo. Oltre al fatto che se dovessero chiudere il rubinetto, ci vorrebbe molto tempo per riaprirlo. E per loro sarebbe un suicidio“. Prodi esprime la sua opinione sull’ipotesi dello stop al gas russo in Europa. E spiega come mai, in passato, non si siano valutati i rischi conseguenti alla quasi totale dipendenza energetica dell’Italia dalla Russia.

“Quando ero al governo, dati i limiti della produzione interna, misi come obiettivo la massima diversificazione degli acquisti, posto che tutti gli Stati erano problematici. Ai tempi, per esempio, gli analisti indicavano l’Algeria come la più soggetta a rischi. La mia priorità è stata essere il più possibile indipendenti, ma il contesto generale italiano non lo permetteva. Sul nucleare c’era stato il referendum, l’idroelettrico faceva quello che poteva. Sulle energie rinnovabili si è lavorato, ma con risultati ovviamente non risolutivi. In conclusione si è continuato a dipendere dall’estero”

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L’ex presidente del consiglio racconta che all’epoca si preferì la libertà di mercato. Per un po’ questo ha funzionato a nostro favore, poi però il mercato è impazzito verso l’alto e lo stiamo pagando caro. “Adesso abbiamo urgente bisogno di altri fornitori. Accolgo con favore l’offerta americana di aumentare l’esportazione di gas verso l’Europa, ma i produttori americani lo vendono a prezzo di mercato che ora è altissimo. Mi auguro possa essere l’occasione per ottenere energia in modo più diversificato e gestito” commenta. Prodi ritiene che la proposta fatta ieri dal segretario dem Letta, riguardo un embargo energetico contro la Russia, sia assolutamente da attuare e anche in modo rapido. “Sanzioni su gas e petrolio? Le immagini appena viste rivelano crimini imperdonabili, inaccettabili anche nelle tragedie belliche. Occorre una risposta forte e unitaria da parte dell’Europa” afferma.

Sulla posizione della Cina sul conflitto in corso il professore pensa che “stia tentando di prendere tempo”. “Io credo che la Cina stia comprando tempo. Lo si deduce dal concetto che sempre viene ripetuto: la Russia è amica, ma i confini sono sacri e non si toccano. Le due cose non stanno insieme. Naturalmente i più cinici dicono che la Cina stia aspettando di capire chi vince. E in fondo tra comprare tempo e aspettare, non c’è poi tanta differenza. Bisogna però tener conto che da un lato Cina e Russia sono alleate, ma dall’altro la Cina ha un giro di affari con Stati Uniti e Europa dieci volte superiore a quello con la Russia. La questione non è irrilevante vista l’importanza che Xi Jinping ha sempre dato alla crescita. Importanza che non può essere trascurata soprattutto in vista dell’imminente congresso del Partito comunista del prossimo novembre”.

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Prodi si dice d’accordo quindi sull’aumentare le spese militari, a patto che l’aumento venga fatto “secondo la prospettiva europea”. E la divisione del governo sul tema secondo il professore è stata solo “una questione identitaria delle forze politiche, risoltasi in fretta”. Prodi, in ultimo, fa una previsione su quelle che potrebbero essere le prossime azioni di Putin. L’ex premier non sa se una volta conquistata Mariupol il leader russo possa fermarsi.

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