Ucraina, Rachinskij mette in guardia l'Europa: "Avete capito tardi chi sia Putin"
Top

Ucraina, Rachinskij mette in guardia l'Europa: "Avete capito tardi chi sia Putin"

Il direttore dell'ong russa Memorial, smantellata dal governo centrale, ha parlato a Repubblica dei rischi che sta correndo l'Europa nell'aver sottovalutato l'azione di Vladimir Putin.

Ucraina, Rachinskij mette in guardia l'Europa: "Avete capito tardi chi sia Putin"
Preroll

globalist Modifica articolo

23 Marzo 2022 - 09.45


ATF

Jan Rachinskij è il direttore dell’ong russa Memorial, un’associazione che dal 1989 custodisce il registro delle vittime e dei detenuti politici dell’ex Unione Sovietica. La corte suprema di Mosca ha ordinato la chiusura dell’organizzazione, che oggi non esiste più. In un’intervista a Repubblica, Rachinskij ha raccontato la sua esperienza mettendo in guardia il mondo occidentale.

“La nostra lotta per i diritti umani non ci rendeva popolari. Nel 2014 fummo tra i primi a condannare l’operato russo in Ucraina. Putin come Stalin? Le analogie storiche sono sempre pericolose. Hanno però alcuni tratti in comune: la volontà di costruire una grande potenza, il ricorso ai metodi di forza e il cinismo, l’idea che tutta l’opposizione sia gente corrotta dall’Occidente. Purtroppo i Paesi occidentali hanno capito tardi con chi avessero a che fare e pagheremo per molto tempo le conseguenze di quest’inerzia. E l’era Gorbaciov è stato troppo breve perché nella nostra società si radicasse l’idea che il popolo può influenzare il potere”.

Leggi anche:  Ivan Ilyin: il pensatore che Putin ritiene più vicino apprezzava Hitler e Mussolini

La memoria è importante e il presidente promette di andare avanti col suo lavoro. Accusa Putin di farne un uso distorto per modificare la narrazione a suo vantaggio.

“Putin ricorda le vittime della repressione, ma evita di menzionare i carnefici. E il fatto che le autorità considerino lo Stato un’entità sacra ha un effetto notevole sulla loro interpretazione della Storia. Ad esempio, il regime comunista negava il Patto Molotov-Ribbentrop perché lo riteneva vergognoso. I dirigenti odierni invece lo definiscono il trionfo della diplomazia sovietica. In sostanza dichiarano un trionfo diplomatico l’alleanza militare con Hitler!”.

Native

Articoli correlati