Secondo quanto riporta il Financial Times, ci sarebbe un significativo passo avanti nella via diplomatica tra Kiev e Mosca, tanto che è venuta fuori una bozza di un trattato di pace in 15 punti, che includerebbero il cessate il fuoco e il ritiro delle truppe russe, qualora l’Ucraina dichiarasse la propria neutralità e accettasse limiti alle forze armate.
La bozza del piano di pace includerebbe anche la rinuncia da parte dell’Ucraina all’ingresso nella Nato e la promessa di non ospitare basi militari straniere o armi in cambio di protezione da alleati quali Stati Uniti, Gran Bretagna e Turchia. Le garanzie occidentali per la sicurezza ucraina potrebbero però rivelarsi un “grande ostacolo ad ogni accordo, così come i territori” conquistati dalla Russia nel 2014, ha sottolineato il Financial Times.
È decisamente ancora troppo presto per tirare un sospiro di sollievo: oltre al fatto che i bombardamenti e le violenze stanno continuando e che moltissime città ucraine sono ormai ridotte a un cumulo di macerie, gli ufficiali ucraini sarebbero scettici sulla reale volontà di Vladimir Putin di raggiungere davvero un accordo di pace.
La preoccupazione – riporta il Ft – sarebbe quella che il presidente russo stia solo cercando di ottenere tempo per riorganizzare le sue forze e riprendere l’offensiva. Mykhailo Podolyak, consigliere di Zelensky, ha detto al Financial Times che ogni tipo di accordo dovrebbe includere “il ritiro delle truppe russe dal territorio ucraino” conquistato dall’inizio dell’invasione.