Ucraina, l'appello di Francesco: "Il 2 marzo giornata di digiuno per la pace"
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Ucraina, l'appello di Francesco: "Il 2 marzo giornata di digiuno per la pace"

Papa Francesco durante la catechesi sulla vecchiaia parla della crisi ucraina

Ucraina, l'appello di Francesco: "Il 2 marzo giornata di digiuno per la pace"
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23 Febbraio 2022 - 10.40


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Papa Francesco chiede un forte esame di coscienza a chi ha responsabilità politiche in merito alla questione ucraina: “Ho un grande dolore nel cuore per il peggioramento della situazione nell’Ucraina – ha detto il Papa – Nonostante gli sforzi diplomatici delle ultime settimane, si stanno aprendo scenari sempre più allarmanti. Vorrei appellarmi a quanti hanno responsabilità politiche – ha continuato Francesco – perché facciano un serio esame di coscienza davanti a Dio, che è Dio della pace e non della guerra, il padre di tutti, non solo di qualcuno, che ci vuole fratelli e non nemici. Prego tutte le parti coinvolte perché si astengano da ogni azione che provochi ancora più sofferenza alle popolazioni, screditando il diritto internazionale”.

Il Papa invita al digiuno per la pace in occasione delle Ceneri: “Invito tutti a fare il 2 marzo, mercoledì delle Ceneri, una giornata di digiuno per la pace. Incoraggio in modo speciale i credenti – ha aggiunto il pontefice – perché in quel giorno si dedichino intensamente alla preghiera e al digiuno. La Regina della Pace preservi il mondo dalla follia della guerra”.

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Bergoglio: “Rispettare la vecchiaia, l’eterna giovinezza è un’allucinazione”

Papa Francesco ha parlato nell’udienza generale per iniziare la catechesi sulla vecchiaia: “La giovinezza è bellissima, ma l’eterna giovinezza è un’allucinazione molto pericolosa. La cultura dominante ha come modello unico il giovane-adulto, cioè un individuo che si fa da sé e rimane sempre giovane. Ma è vero che la giovinezza contiene il senso pieno della vita, mentre la vecchiaia ne rappresenta semplicemente lo svuotamento e la perdita? L’anziano non è materiale di scarto ma una benedizione per la società”.

Il Papa ha evidenziato che insieme alle migrazioni, la vecchiaia è tra ‘le questioni più urgenti da affrontare’. Francesco ha aggiunto: “Ho trovato questa Carta per i diritti degli anziani. E’ stata redatta dai governi, non dalla Chiesa: è una cosa laica. Gli anziani hanno diritti, farà bene leggerla. Da alcuni decenni, questa età della vita riguarda un vero e proprio ‘nuovo popolo’ che sono gli anziani. Mai siamo stati così numerosi nella storia umana. Il rischio di essere scartati è ancora più frequente: gli anziani sono visti spesso come ‘un peso’. Nella drammatica prima fase della pandemia sono stati loro a pagare il prezzo più alto. Erano già la parte più debole e trascurata: non li guardavamo troppo da vivi, non li abbiamo neppure visti morire”.

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L’esaltazione della giovinezza e il disprezzo per la vecchia hanno rappresentato i simboli di alcuni totalitarismi: “L’esaltazione della giovinezza come unica età degna di incarnare l’ideale umano, unita al disprezzo della vecchiaia vista come fragilità, degrado, disabilità – ha osservato Bergoglio- è stata l’icona dominante dei totalitarismi del ventesimo secolo. L’abbiamo forse già dimenticato? Insomma, per un’età che è ormai una parte determinante dello spazio comunitario e si estende a un terzo dell’intera vita, – ha evidenziato il Papa- ci sono a volte piani di assistenza, ma non progetti di esistenza. E questo è un vuoto di pensiero, di immaginazione, di creatività. Sotto questo pensiero quello che fa il vuoto è che l’anziano è materia di scarto. Essere vecchi è altrettanto importante e bello che essere giovani. Ricordiamocelo. L’alleanza fra le generazioni, che restituisce all’umano tutte le età della vita, è il nostro dono perduto. Deve essere ritrovato. In questa cultura dello scarto e della produttività”.

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