La variante Omicron porta l'Europa a pensare a un obbligo vaccinale. Von der Leyen: "Discutiamone"
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La variante Omicron porta l'Europa a pensare a un obbligo vaccinale. Von der Leyen: "Discutiamone"

La presidente della Commissione europea: "Un terzo della popolazione senza iniezione. E' ora che l'Unione europea inizi a "discutere" dell'opportunità di introdurre l'obbligo vaccinale contro il covid-19. "

Ursula von der Layen
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1 Dicembre 2021 - 14.20


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A quanto pare la variante Omicron sta costringendo L’Europa a rendere il vaccino anti-covid obbligatorio: l’ipotesi sta facendo strada in molti Paesi.

E’ ora che l’Unione europea inizi a “discutere” dell’opportunità di introdurre l’obbligo vaccinale contro il covid-19. Così la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen, rispondendo, in conferenza stampa a Bruxelles, a una domanda riguardo alle sanzioni previste dalla Grecia per gli ultrasessantenni che rifiutano di vaccinarsi.

E ricordando che ci sono ancora circa “150 mln” di individui che non hanno ricevuto la vaccinazione, anche se molti di loro potrebbero proteggersi dalla malattia provocata dal Sars-CoV-2, ha premesso che imporre o meno l’obbligo di vaccinarsi “è assoluta competenza degli Stati membri. Su questo non spetta a me dare alcuna raccomandazione”. Poi ha aggiunto: “Se mi chiedete qual è la mia posizione personale, due o tre anni fa non avrei mai pensato di vedere quello cui assistiamo ora. Abbiamo una pandemia orribile, abbiamo vaccini che salvano la vita, ma non vengono usati in modo adeguato dappertutto. Pertanto, questo è un enorme costo sanitario. Se guardiamo ai numeri, abbiamo ora il 77% degli adulti vaccinati nell’Ue, e se prendiamo la popolazione totale è il 66%, il che significa che un terzo della popolazione europea non è vaccinata. Sono 150 mln di persone: sono tante”.

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Certo, prosegue, “non tutti possono essere vaccinati: i bambini molto piccoli, per esempio, o le persone in condizioni di salute particolari, ma la grande maggioranza potrebbe esserlo. Pertanto, penso che sia comprensibile e appropriato condurre questa discussione ora, su come possiamo incoraggiare e potenzialmente pensare alla vaccinazione obbligatoria all’interno dell’Ue. Per questo occorre discutere. Serve un approccio comune, ma penso – ha concluso – che sia una discussione che deve essere fatta”.

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