Il funzionario Tommaso Claudi: "Resto in Afghanistan fino a che ce ne sarà bisogno"
Top

Il funzionario Tommaso Claudi: "Resto in Afghanistan fino a che ce ne sarà bisogno"

Dopo pubblici elogi per il suo impegno con una foto che ha fatto il giro del mondo: "Non mi aspettavo quel clamore, siamo una grande squadra. Il prossimo compito sarà in Arabia"

Tommaso Claudi
Tommaso Claudi
Preroll

globalist Modifica articolo

26 Agosto 2021 - 11.59


ATF

L’Italia ha bisogno di queste persone per la sua immagine del mondo, solidale a altruista, come quella di Tommaso Claudi.

La foto che lo vede su un muretto mentre tira su dalla fogna di Abby Gate, l’ingresso dell’aeroporto di Kabul, ha fatto il giro del mondo.

Tommaso Claudi è un funzionario di ambasciata che ha ricevuto pubblici elogi per il suo impegno in Afghanistan, “c’è il mio ministero, c’è la Difesa, c’è l’intelligence. Io sono un piccolo ingranaggio del sistema. Non mi aspettavo tutto quel clamore” spiega.

“Il nostro unico lavoro era andare su quel muro per portare assistenza ai cittadini afghani in stato di necessità. Ecco, se devo dire che c’è un significato in quella fotografia, è quello della squadra”.

Claudi, laurea in lingue, specializzazione in russo medievale, voleva fare il linguista e poi ha vinto un concorso, un lavoro al Ministero, nell’ufficio che si occupa delle scuole italiane nel mondo.

Leggi anche:  I talebani annunciano che si tornerà a lapidare in pubblico le donne accusate di adulterio

È in Afghanistan dal 2019 e non si pente della sua scelta di andare. “Questo è il mio lavoro. Questo è il mio posto: come ho detto sin dal principio, io resto qui fin quando ce ne sarà bisogno. Ma non di me. Ma del nostro Paese e, per la mia piccola parte, del mio lavoro. Oggi ho passato la mia giornata al gate perché è lì che dovevo essere. Certo, è un problema serio di ordine pubblico. Quelle foto, compresa quella scattata a me, sono drammatiche. Il nostro compito è di fare il possibile per gli afghani. Pensando sempre alla sicurezza del nostro personale”.

E il dopo? “Ora sono stato assegnato in Arabia Saudita. Non so quando mi sarà chiesto di andare, credo che prima dovremo finire qui il nostro lavoro”.

 

Native

Articoli correlati