I talebani allontanano la democrazia: "Non lo saremmo mai, la nostra legge è la sharia"
Top

I talebani allontanano la democrazia: "Non lo saremmo mai, la nostra legge è la sharia"

L'esponente talebano Waheedullah Hashimi: "Il sistema democratico non ha alcuna base nel nostro Paese. Non discuteremo quale tipo di sistema politico dovremmo applicare"

Waheedullah Hashimi
Waheedullah Hashimi
Preroll

globalist Modifica articolo

19 Agosto 2021 - 12.29


ATF

La parola non ha un univoco significato, non indica una cosa e soltanto quella.

Il sistema legale islamico che i talebani intendono applicare non è un corpus di diritto positivo: non esiste un codice scritto che dica ai suoi osservatori cosa fare e cosa non fare, mentre esiste un sistema di princìpi cui i fedeli si ispirano per la condotta personale.

La sharia è ispirata a fonti islamiche (tra cui il Corano) e può cambiare, anche di molto, a seconda del luogo in cui viene interpretata e applicata.

 “Non ci sarà alcun sistema democratico perché non ha alcuna base nel nostro Paese”.

Queste le parole di Waheedullah Hashimi, alto esponente dei talebani, che allontana la democrazie e mette in chiaro come verrà amministrato il nuovo emirato islamico.

“Non discuteremo quale tipo di sistema politico dovremmo applicare in Afghanistan perché è chiaro. È la legge della sharia e basta” ha affermato Hashimi. 

I talebani hanno poi fatto appello ai militari che avevano combattuto per il vecchio governo afghano perché si uniscano a loro nella formazione di un nuovo esercito. “Molti di loro sono stati addestrati in Turchia, Germania e Inghilterra. Quindi parleremo con loro perché tornino alle loro posizioni”, ha dichiarato ancora Hashimi, “ovviamente ci saranno cambiamenti, ci sarà qualche riforma nell’esercito ma comunque abbiamo bisogno di loro e chiederemo loro di unirsi a noi”.

Hashimi ha spiegato che i talebani hanno in particolare bisogno di piloti, non avendone nessuno tra le loro fila, pur avendo a disposizione numerosi aeromobili militari reperiti nelle diverse basi aree del Paese.

“Siamo in contatto con molti piloti – ha aggiunto – abbiamo chiamato molti di loro e stiamo cercando altri contatti per chiamarli e invitarli a tornare al lavoro”.

Il funzionario talebano ha poi affermato che si aspetta che i Paesi confinanti restituiscano i velivoli militari atterrati sul loro territorio, un riferimento ai 22 aerei da guerra e ai 24 elicotteri atterrati giorni fa in Uzbekistan con a bordo centinaia di soldati in fuga.

Hashimi ha anche parlato della costituzione del nuovo governo. “L’Afghanistan potrebbe essere governato da un consiglio di governo, mentre il leader del movimento, Haibatullah Akhundzada, rimarrebbe probabilmente al comando dalle retrovie” ha detto alla Reuters Hashimi.

La struttura di potere che Hashimi ha delineato avrebbe somiglianze con quella con cui i talebani guidarono l’Afghanistan dal 1996 al 2001.

Quindi, il leader supremo mullah Omar (fondatore del movimento) nell’ombra, e la gestione quotidiana del Paese ad un consiglio di governo. Akhundzada nel nuovo schema avrebbe un ruolo al di sopra del capo del consiglio, che sarebbe simile al presidente del paese, ha aggiunto Hashimi.

Tra i leader che potrebbero comporre il direttivo ci sono Mawlavi Yaqoob, figlio del mullah Omar, Sirajuddin Haqqani, leader della potente rete Haqqani, e Abdul Ghani Baradar, che dirige l’ufficio politico dei talebani a Doha ed è uno dei membri fondatori del gruppo.

 

Native

Articoli correlati