"Giallo' dei fondi Segreteria di Stato del Vaticano: 10 a giudizio, anche il cardinale Becciu
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"Giallo' dei fondi Segreteria di Stato del Vaticano: 10 a giudizio, anche il cardinale Becciu

Andranno a processo gli imputati nell'ambito della vicenda legata agli investimenti finanziari del Vaticano a Londra. Si tratta di 10 persone e di quattro società.

Cardinale Angelo Becciu
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3 Luglio 2021 - 17.20


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Un intrigo sul quale si cerca di fare chiarezza.

Andranno a processo gli imputati nell’ambito della vicenda legata agli investimenti finanziari della Segreteria di Stato in Vaticano a Londra. Si tratta di 10 persone, tra cui c’è anche il cardinale Angelo Becciu, e di quattro società. Per loro il Presidente del Tribunale Vaticano ha infatti disposto con decreto la citazione a giudizio dopo la richiesta presentata nei giorni scorsi. Il porporato rigetta le accuse: “Sono vittima di una macchinazione, dimostrerò al mondo la mia innocenza”. 

Domanda di citazione 

La domanda per la citazione a giudizio riguarda personale ecclesiastico e laico della Segreteria di Stato e figure apicali dell’allora Autorità di informazione finanziaria, nonché personaggi esterni, attivi nel mondo della finanza internazionale. 

Sala stampa Santa Sede: “Forti perdite per le finanze vaticane” 

Le attività istruttorie che hanno portato al rinvio a giudizio, svolte anche con commissioni rogatoriali in numerosi altri Paesi stranieri (Emirati Arabi Uniti, Gran Bretagna, Jersey, Lussemburgo, Slovenia, Svizzera), “hanno consentito di portare alla luce una vasta rete di relazioni con operatori dei mercati finanziari che hanno generato consistenti perdite per le finanze vaticane, avendo attinto anche alle risorse, destinate alle opere di carità personale del Santo Padre”, dice un comunicato della Santa Sede. 

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Il caso di Becciu

Elementi sono emersi anche a carico del cardinale Giovanni Angelo Becciu, nei confronti del quale si procede, come normativamente previsto, per i reati di peculato e abuso d’ufficio anche in concorso, nonché di subornazione. Il prelato ha diffuso una nota in cui, oltre a dichiararsi innocente, ha ribadito che “negli ultimi mesi si è detto di tutto sulla mia persona, esponendomi a una gogna mediatica senza precedenti, che io ho accettato in silenzio per il rispetto e la tutela della Chiesa alla quale ho dedicato tutta la mia vita”. 

“Le indagini, avviate nel luglio 2019 su denuncia dell’Istituto per le Opere di religione e dell’Ufficio del Revisore generale, hanno visto piena sinergia tra l’Ufficio del Promotore e la sezione di Polizia giudiziaria del Corpo della gendarmeria – dice un comunicato della Sala Stampa della Santa Sede -. Le attività  istruttorie sono state compiute altresì in stretta e proficua collaborazione con la Procura di Roma e il Nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Roma. Apprezzabile anche la cooperazione con le Procure di Milano, Bari, Trento, Cagliari e Sassari e le rispettive sezioni di polizia giudiziaria”. 

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Segreteria di Stato si costituirà parte civile

La segreteria di Stato vaticana si costituirà parte civile all’interno del processo relativo alla gestione dei fondi e sulle relative ipotesi di reato. Sarà assistita in aula dall’ex ministro della Giustizia Paola Severino. L’organo della Santa Sede è stata individuata nell’inchiesta come “parte offesa” insieme all’Istituto per le opere religiose (Ior). 

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