E' già scontro su un vaccino che non esiste tra Parigi e Usa
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E' già scontro su un vaccino che non esiste tra Parigi e Usa

Il ceo del gigante farmaceutico Sanofi, Paul Hudson, ha dichiarato che il gruppo servirà "per primi" gli Stati Uniti se troverà un vaccino contro il coronavirus. Poi una parziale rettifica

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14 Maggio 2020 - 12.51


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Scontro tra il Governo francese e Sanofi sul vaccino, quando ci sarà, contro il Covid-19. Il ceo del gigante farmaceutico, Paul Hudson, ha dichiarato che il gruppo servirà “per primi” gli Stati Uniti se troverà un vaccino contro il coronavirus, perché gli Usa “condividono il rischio” della ricerca nel quadro di una partnership con un ente pubblico di oltreoceano. Il Governo degli Stati Uniti, ha spiegato il Ceo, “ha diritto ai principali pre-ordinativi”, perché ha ’investito molto per proteggere la popolazione”.

Una posizione ‘inammissibile’ per Parigi. “Un accesso uguale per tutti al vaccino non è negoziabile” afferma il premier francese Edouard Philippe, “come ha detto Emmanuel Macron, un vaccino contro il covid-19 dovrà essere un bene pubblico mondiale”. Philippe riferisce di aver ricevuto rassicurazioni dalla casa farmaceutica.

L’intera classe politica francese ha espresso indignazione di fronte alle  dichiarazioni di Sanofi. “Per noi sarebbe intollerabile se ci fosse un accesso privilegiato al vaccino per un paese piuttosto che per un altro sulla base di un pretesto pecuniario”, ha detto il segretario all’economia, Agnes Pannier-Runacher. “Sarebbe incomprensibile e indegno”, gli ha fatto eco il ministro Frederic Vidal, che ha d’altro canto preso atto della parziale correzione di rotta di Sanofi. Il gruppo farmaceutico ha precisato in un comunicato che “la produzione sul territorio americano sarà principalmente dedicata agli Usa e il resto delle capacità di produzione sarà destinato all’Europa, alla Francia e al resto del mondòo” e ha detto di essere impegnato a fare sì che un eventuale vaccino “sia accessibile a tutti”.

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Il responsabile di Sanofi France, Olivier Bogillot ha sottolineato che il gruppo non distribuirà un eventuale vaccino in priorità agli Usa se l’Ue si mostrerà presente e rapida quanto gli Usa nel finanziare lo sviluppo del vaccino stesso. “Gli americani sono efficaci in questo momento. Bisogna che la Ue sia altrettanto efficace aiutandoci a mettere a disposizione il vaccino in tempi molto rapidi”, ha detto, sottolineando che Washington si è mobilitata molto presto dal punto di vista finanziario e ha già previsto finanziamenti per svariate centinaia di milioni di euro. In Europa, invece, sono in corso solo contatti.  Tutta questione di soldi, alla fine.

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