Trump a Davos 2020, mentre a Washington ci si prepara all'impeachment
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Trump a Davos 2020, mentre a Washington ci si prepara all'impeachment

Il presidente Usa è arrivato al World Economic Forum, dove ad attenderlo c'è Greta Thunberg e il presidente iracheno. Nel frattempo a Washington si apre il processo per l'impeachment al Senato

Donald Trump al World Economic Forum
Donald Trump al World Economic Forum
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21 Gennaio 2020 - 10.02


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Per la seconda volta Greta Thunberg e Donald Trump si troveranno insieme, questa volta al World Economic Forum in corso a Davos, in Svizzera, dove già l’attivista svedese è tornata a bacchettare le economie mondiali sul tema dei cambiamenti climatici. 
E d’altronde sono proprio questi i temi su cui verte Davos 2020: oltre al clima, al centro dei dibattiti vi sono il rallentamento economico globale e le crisi politiche, a partire dalla Libia e dall’Iran. 
Ed è per questo che le parole di Trump sono molto attese. Tra l’altro, il presidente si allontana da Washington proprio oggi, ossia il giorno in cui si avvia il processo di impeachment al Senato. L’imminente avvio del procedimento per la sua messa in stato di accusa è stato al centro delle ripetute dichiarazioni degli ultimi giorni fatte da Trump in pubblico – con attacchi ai Democratici su Twitter – ed in privato dalla sua residenza di Mar-a-Lago.
Alla Casa Bianca si guarda con favore ad una pausa durante la quale – mentre al Senato si discute del suo impeachment – Trump apparirà impegnato su una platea internazionale a trattare con i leader economici e i rappresentanti politici mondiali: dal suo discorso a Davos sono attese parole riguardanti la crescita economica americana e le politiche avviate dall’amministrazione per favorire imprese ed investimenti nel paese. Il presidente potrebbe però naturalmente decidere di tradire il copione preparato per l’occasione con riferimenti a quanto accade a Washington.
Oltre Greta, Trump ad attenderlo troverà anche il presidente iracheno Barham Salih, che lo attende in un colloquio che riporterà al centro dell’attenzione la crisi aperta dalla decisione americana di sferrare un raid contro il generale iraniano e capo della forza Quds Qassem Soleimani

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