Erdogan cambia lo status di Santa Sofia: "Non più museo, ma moschea"
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Erdogan cambia lo status di Santa Sofia: "Non più museo, ma moschea"

Dal 537 al 1453 fu una cattedrale ortodossa, con una parentesi (fino al 1261) come cattedrale cristiana. Dal 1453 divenne moschea ottomana sino al 1931 in cui il primo presidente turco la sconsacrò per trasformarla in museo

Santa Sofia
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28 Marzo 2019 - 09.33


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Erdogan mantiene fede ad una proposta avanzata in passato: trasformare di nuovo in moschea Santa Sofia, il più importante simbolo della capitale turca. 
“Santa Sofia non sarà più un museo. Il suo status cambierà. La chiameremo moschea”.
Lo ha detto il presidente Recep Tayyip Erdogan, a tre giorni dalle elezioni amministrative in tutta la Turchia.
“Chi resta in silenzio quando la moschea di al-Aqsa (a Gerusalemme) viene attaccata, calpestata, le sue finestre vengono rotte, non può dirci cosa fare con lo status di Santa Sofia”, ha aggiunto in un’intervista tv.

Santa Sofia è stata sconsacrata e dal 1935 è un museo.
Nel corso della storia, dal 537 al 1453 è stata una cattedrale ortodossa e sede del Patriarcato di Costantinopoli, ma per tutta la prima metà del tredicesimo secolo (e fino al 1261) fu convertita dai crociati in cattedrale cattolica, per poi tornare ortodossa.
Dal 1453 divenne moschea ottomana, fino al 1931, dopo di che venne sconsacrata e trasformata in museo per decisione del primo presidente turco, Mustafa Kemal Ataturk.

Non è la prima volta che Erdogan lancia questa proposta.
In passato, aveva già utilizzato la promessa prima di tornate elettorali difficili, pur senza mai intraprendere alcuna iniziativa concreta per riportare Santa Sofia allo status di luogo di culto islamico.

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