Si avvicina l'anniversario della Nakba: massima allerta a Gaza e Israele
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Si avvicina l'anniversario della Nakba: massima allerta a Gaza e Israele

Il trasferimento dell'ambasciata americana in Israele e l'anniversario della Nakba promettono due giorni di estreme violenze

Manifestanti palestinesi
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13 Maggio 2018 - 19.55


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Il D-Day è segnato per il 15 maggio, anche se già dal 14 cominceranno i problemi: in due giorni infatti avrà luogo l’apertura dell’ambasciata americana a Gerusalemme e l’anniversario della Nabka, la ‘catastrofe’, ossia l’anniversario della nascista di Israele che è corrisposto, nel 1948, con l’esilio forzato di centinaia di palestinesi. 

Le due date sono state stabilite dai dirigenti di Hamas, Ismail Haniyeh e Yihia Sinwar. Nel contesto di quella che chiama ‘La marcia del ritorno’, Hamas vuole che domani 100mila palestinesi si ammassino lungo una dozzina di punti di attrito sul confine, forzino i recinti, e superino di slancio le linee militari di protezione predisposte da Israele. Oggi ha rimosso le postazioni avanzate, segnalando così che la folla avrà campo libero. Un anticipo di quello che potrebbe avvenire si è visto venerdì, quando centinaia di facinorosi hanno distrutto il versante palestinese del valico commerciale di Kerem Shalom. Israele ha fatto affluire altre due brigate, raddoppiando l’entità delle proprie forze armate nell’area. 

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Il mondo guarda con apprensione all’escalation di violenza attesa per questi giorni. L’Egitto ha convocato Haniyeh per un incontro, che però non ha saputo smorzare gli animi: Hamas avverte da giorni gli israeliani residenti nella zona di fuggire dalle loro case se vogliono avere salva la vita e gli ospedali si stanno attrezzando per l’emergenza. 

I leader di Hamas sperano di uscire dal confronto con successi tangibili. Fra questi: l’estensione delle violenze alla Cisgiordania e a Gerusalemme est; l’apertura di brecce nella barriera; forse anche la cattura di militari. Israele teme il peggio dopo aver scoperto piantine che in apparenza indicano l’intenzione di Hamas di dirigere le masse all’interno di villaggi ebraici che distano un chilometro dalla frontiere. Lo scenario peggiore è quello di una folla che corra a testa bassa verso i soldati.

Gli ordini militari dei soldati israeliani sono sempre gli stessi: usare mezzi di dispersione non letali. In caso di pericolo, i cecchini entreranno in azione mirando alle gambe delle persone più pericolose, ma solo dietro ordine degli ufficiali. Comunque, Israele ribadisce che nessun palestinese riuscirà ad attraversare il confine illeso. 

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