Dopo gli insulti il ramoscello d'ulivo: Erdogan vuole incontrare la Merkel
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Dopo gli insulti il ramoscello d'ulivo: Erdogan vuole incontrare la Merkel

Il ministro degli Esteri Cavusoglu ha detto che il Sultano ora vuole migliorare i rapporti tra Germania e Turchia

Erdogan e Merkel
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11 Gennaio 2018 - 10.19


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Prima gli insulti. Pesantissimi. Poi le minacce di conquistare l’Europa con il boom delle nascite dei cittadini Ue di origine turca. Ora un tentativo di ramoscello d’ulivo: il presidente turco Recep Tayyip Erdogan vorrebbe incontrare personalmente la cancelliera tedesca Angela Merkel nel tentativo di migliorare i rapporti tra i due paesi. Lo ha annunciato il ministro degli Esteri turco Mevlut Cavusoglu nel corso di un incontro con i giornalisti tedeschi nella città di Antalya, spiegando che Erdogan vorrebbe invitare la Merkel in Turchia una volta terminati i colloqui per formare un governo di coalizione, o andare egli stesso in Germania se necessario.

Le relazioni tra Berlino e Ankara si sono molto fredde dopo il tentativo di colpo di stato del 2016. Il presidente ha accusato la Germania di aver ospitato i sostenitori di Fethullah Gulen, il religioso in esilio negli Usa accusato dal governo turco di avere organizzato il fallito golpe.

Ma recentemente, la Turchia ha cercato una normalizzazione delle relazioni e il ministro degli esteri tedesco Sigmar Gabriel ha invitato Cavusoglu nella sua città natale lo scorso fine settimana. Di recente Erdogan ha anche telefonato più volte alla Merkel e al presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier, ha detto il diplomatico turco. “Dovremmo mantenere il dialogo”, ha affermato Cavusoglu.
Il più grande punto di scontro tra Berlino e Ankara è la detenzione del giornalista tedesco Deniz Yucel, rinchiuso in una prigione turca da quasi undici mesi senza accuse. La Germania afferma che l’arresto di Yucel è stato motivato politicamente, un’accusa che Cavusoglu ha negato.

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“Cosa ci guadagnamo arrestando Deniz Yucel? Cosa ottengo in cambio?” ha chiesto. “Niente – ha risposto – Avvelena le nostre relazioni e non sono contento di questo. Ma non posso interferire nel sistema giudiziario solo per liberarmi di questo problema”.

Cavusoglu ha confermato la posizione di Ankara secondo cui Yucel, corrispondente per il quotidiano Die Welt, non era adeguatamente accreditato. “Per questo motivo il suo caso non ha nulla a che fare con il giornalismo, niente a che fare con le relazioni turco-tedesche”, ha detto. In realtà così non è.

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