L'uragano Maria cresce di potenza e si abbatte sui Caraibi

L’uragano Maria, classificato per la sua forza come potenziamente catastrofico, si è abbattuto ieri sui Caraibi, colpendo la Dominica. Maria ha raggiunto la terra alle 21.15 (ora locale) di lunedì, spazzando l’isola con venti che sono stati misurati a 260 chilometri all’ora, secondo il Centro uragani degli Stati Uniti.
L’aumento della forza del vento è stata sorprendente, passando in meno di tre ore da 175 a 215 chilometri all’ora per poi rafforzare ancora. 
Il vento ha colpito anche la residenza del primo ministro di Dominica, Roosevelt Skerrit, scoperchiandola.
“Il mio tetto è scomparso. Sono alla mercé dell’uragano. La casa è inondata “, ha scritto su Facebook prima di aggiungere, qualche istante dopo, che era stato salvato da alcuni soccorritori. 
Secondo le previsioni dei meteorologi, Maria raggiungerà le Isole Vergini e Porto Rico entro martedì sera. Sempre secondo il Centro uragani americano, dovrebbe continuare ad aumentare di intensità per le prossime 24/36 ore. Maria potrebbe provocare anche ”maree pericolose” ed ”onde distruttive”.
Avvisi di imminente pericolo sono stati emessi anche per la Guadalupa – dove le autorità hanno ordinato l’evacuazione di aree ritenute a rischio -, Saint Kitts, Nevis e Montserrat. Un avvertimento di ”tempesta tropicale” è in vigore per Antigua e Barbuda, Saba, St. Eustatius e St. Lucia.
A Porto Rico, il governatore, Ricardo Rossello, ha dichiarato uno stato di emergenza e le autorità hanno iniziato a costruire 450 rifugi, dove quasi 68.000 persone troveranno riparo. Questa cifra potrebbe salire a 120.000 a seconda dell’impatto di Maria. In attesa del passaggio dell’uragano, sono state chiuse le scuole mentre nei cantieri vengono smantellate le gru.
Le autorità della Repubblica Dominicana hanno pubblicato un avviso che consiglia ai cittadini di allontanarsi dalle zone costiere, più esposte ad eventuali inondazioni. Su Barbados da ore si stanno abbattendo forti piogge.