Ogni figlia deve difendere il padre. Ed è giusto che sia così. Ma è anche vero che se una persona diventa presidente cavalcando odio, xenofobia e intolleranza è lecito che non sia amato e venerato come un benefattore. Quindi sorprende la la meraviglia.
Parlando poi del Russiagate così la figlia del miliardario si è detta sorpresa dalla “brutalità” e dalla “ferocia” delle critiche verso il padre. Così Ivanka Trump intervistata da Fox.
La figlia del presidente ha poi detto, come già fatto dal padre, che il presidente è stato “di gran lunga scagionato” dall’ex direttore dell’Fbi, James Comey, a proposito dell’indagine sui legami tra lo staff presidenziale e la Russia. Ivanka avrebbe cercato di convincere il presidente a non abbandonare l’accordo sul clima di Parigi, ma alla Casa Bianca ha prevalso l’orientamento contrario all’intesa.
Trump ritiene che la sua posizione sia stata rafforzata dalla testimonianza di Comey e oggi la figlia ha insistito su questo punto. Sul suo lavoro non pagato come consigliera speciale del padre, la donna ha detto che è un lavoro “duro” e che non “si aspettava fosse un’esperienza così intesa”. Di fronte ad “alcune delle distrazioni” e “alla cattiveria” attuale, ha aggiunto, “sto cercando di mantenere un profilo basso, di non ascoltare il rumore e di lavorare duro per ottenere un impatto positivo sulla vita di molte persone”.
Domani Ivanka Trump incontrerà insieme con il padre il segretario al Lavoro, Alexander Acosta, in Wisconsin, per promuovere nuove misure con cui espandere i programmi di formazione professionale come alternativa agli studi universitari.
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