Russi e governativi di Assad da un lato; formazioni ribelli dall’altro e – tra di loro – gruppi islamisti bib nebi fanatici dello Stato Islamico. In mezzo la popolazione civile martoriata. Ma la situazione non sembra sbloccarsi: “Affinché il piano umanitario dell’Onu” per Aleppo “funzioni, è necessario che siano create le condizioni adeguate, che adesso purtroppo semplicemente non ci sono”.
Lo ha detto il rappresentante permanente della Russia presso l’Onu a Ginevra, Aleksey Borodavkyn, precisando che Mosca è pronta a collaborare con l’Onu per “iniziare a fornire aiuti umanitari ad Aleppo est”, ma “servono garanzie di sicurezza ferme e ufficiali da parte delle formazioni armate illegali e dei consigli locali ad Aleppo che loro accetteranno gli aiuti umanitari” e i miliziani “non spareranno e non cercheranno di distruggere i convogli umanitari”.
La dichiarazione da parte dell’Onu di aspettare il consenso di Mosca e Damasco per iniziare a distribuire gli aiuti umanitari “non è altro che una dichiarazione provocatoria abbastanza goffa”, ha affermato il diplomatico russo.
La Russia: non ci sono le condizioni per un piano umanitario a Aleppo
Il rappresentante presso l'Onu Aleksey Borodavkyn: servono garanzie di sicurezza
Preroll
globalist Modifica articolo
24 Novembre 2016 - 19.01
ATF
Native
Articoli correlati