La situazione è abbastanza chiara: tramite i curdo-iracheni (con i queli ci sono forti legami a differenza dei curdi-siriani) e tramite alcune forze sunnite, la Turchia vuole esercitare la sua influenza nella liberazione di Mosul dall’Isis per estendere il suo ruolo sull’Iraq e sul nord della Siria.
Le dichiarazioni della Turchia
“Le nostre forze aeree hanno partecipato agli interventi su Mosul”. La dichiarazione del premier turco, Binali Yildirim, ha confermato il ruolo assunto dalla Turchia nell’attacco alla roccaforte dell’Isis nel nord iracheno, una presenza che preoccupa eccome il governo di Baghdad.
Protestano gli sciiti
Migliaia di sciiti seguaci del chierico Moqtada al Sadr hanno marciato davanti all’ambasciata turca a Baghdad chiedendo che le truppe turche abbandonino la base in cui si trovano, nei pressi di Mosul, e cantando slogan come “Andatevene, andatevene invasori”.
La Turchia ha affermato che il loro ruolo è esclusivamente quello di formare le truppe irachene impegnate nella riconquista, ma Baghdad nega di aver concesso l’autorizzazione ad Ankara, e afferma anzi di aver chiesto inutilmente che abbandonino la base. “Condanniamo l’interferenza turca negli affari interni iracheni, nessuno dovrebbe varcare le frontiere e occupare il suolo iracheno”, protesta lo sceicco Majid al Fartousi, molto vicino a Moqtada al Sadr.
Tensione tra Turchia e Iraq
La tensione tra Bagdad e Ankara rischia di complicare ancora di più l’operazione militare già di per sé difficilissima, con un grado elevatissimo di rischio per il milione e mezzo di civili intrappolati tra miliziani e coalizione. Alle operazioni di guerra si calcola che partecipino almeno 25mila soldati tra peshmerga curdi e milizie sciite e sunnite dell’esercito iracheno: tutte forze che combattono sono il medesimo vessillo, ma tutt’altro che unite. In ogni caso ci vorranno mesi, secondo gli esperti militari, per completare la liberazione di Mosul. Un alto ufficiale dell’esercito iracheno ha raccontato a un’agenzia di aver ordinato di sospendere temporaneamente l’avanzata su richiesta dei peshmerga curdi, che avevano chiesto di dar loro il tempo per consolidare le conquiste del primo giorno di battaglia. Il fronte, a est di Mosul, si trova ancora a trenta chilometri dalla città.
I tentacoli di Erdogan nella liberazione di Mosul dall'Isis
La Turchia manda aerei e truppe: gelo di Baghdad e proteste degli sciiti
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19 Ottobre 2016 - 10.37
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