Slovenia: la rotta balcanica è chiusa

Il primo ministro sloveno Milo Cerar annuncia che dagli incontri di oggi a Bruxelles è prevista l’unificazione della chiusura della “rotta dei Balcani” per i migranti illegali, provvedimento che è assolutamente necessario.
In questo modo, continua, si realizza l’iniziativa slovena che si è sempre orientata verso un’azione concertata e coordinata che vada dall’ Austria alla Macedonia.
La chiusura della rotta dei Balcani secondo Cerar coinvolgerà anche Grecia e la Macedonia, ma c’è ancora bisogno di indicazioni chiare circ il piano per il trasferimento dei rifugiati all’interno dell’Unione, una volta ottenuto il permesso soggiorno o un motivo legittimo per farlo.
Cerar all’arrivo al vertice UE ha annunciato che la Slovenia nel quadro del sistema delle quote ha già accolto in aprile dai 40 ai 50 richiedenti asilo, e poi in base al sistema delle quote riceverà 567 persone in un anno e mezzo.
“Questa è l’espressione della nostra solidarietà, ma tiene conto anche le nostre capacità di integrazione”, ha detto Cerar, aggiungendo che altri Paesi faranno altrettanto, nell’ambito di quote che saranno proporzionalmente più grandi in relazione alla loro dimensione.
“Dopo che la rotta dei Balcani sarà effettivamente chiusa, si aprirà la possibilità per l’eliminazione degli ostacoli tecnici al confine – aggiunge Cerar – e tali ostacoli che devono essere rimossi all’interno di tutta l’area Schengen “.
La Slovenia si sta adoperando perchè nella dichiarazione conclusiva del vertice Ue si affermi chiaramente che che la rotta dei Balcani è ormai chiusa,e secondo Cerar questo significa una chiusura all’immigrazione irregolare.
La Slovenia sta iniziando ad applicare rigorosamente le norme di Schengen, e l’ ingresso nel Paese sarà consentito a soggetti che rispettino i requisiti formali, i Paesi vicini sono già stati informati su questo.
Fonte: Delo