L'Onu chiede inchiesta alla Turchia sulla strage di civili a Cizre
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L'Onu chiede inchiesta alla Turchia sulla strage di civili a Cizre

L’Onu chiede ad Erdogan un’inchiesta su quanto è accaduto a Cizre, le riprese di un cameraman (poi arrestato) documentano l’orrore. Una base russa anche nel Kurdistan siriano?<br>

L'Onu chiede inchiesta alla Turchia sulla strage di civili a Cizre
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3 Febbraio 2016 - 18.03


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Zeid Raad al-Hussein, responsabile della protezione dei diritti umani delle Nazioni unite ha invitato la Turchia ad aprire un’inchiesta sulla presunta uccisione di persone inermi nel sud est del Paese, mostrate da un filmato “estremamente scioccante” che è stato diffuso on-line la settimana scorsa. L’Onu esprime inoltre “preoccupazione” per la notizia che il cameraman Refik Tekin è stato arrestato con l’ accusa di appartenere al partito dei Lavoratori del Kurdistan (“PKK”) subito dopo aver lasciato l’ ospedale in cui era stato curato per ferite da arma da fuoco subite durante le riprese nella città sudorientale di Cizre.

Negli ultimi giorni dell’anno scorso, le autorità turche hanno imposto il coprifuoco a Cizre ed in altre città e distretti per scovare i militanti provenienti da aree urbane nel sud-est curdo, e la Fondazione turca per i diritti umani parla di almeno 198 civili, tra cui 39 bambini, morti nelle aree di combattimento o sotto il coprifuoco . Il video in questione mostra persone che trasportano un cadavere su un carretto, e dietro un uomo e una donna che stanno agitando bandiere bianche, prima di essere presi di mira con armi da fuoco. Tekin, che lavora per la televisione “IMC” di orientamento pro-curdo, ha continuato a filmare nonostante fosse stato colpito, e si vede il suo sangue che schizza sull’obiettivo. Il video non mostra chi ha sparato i colpi, ma riprese in precedenza aveva mostrato un veicolo militare corazzato turco fermo sulla strada a breve distanza.

In una dichiarazione rilasciata a Ginevra, Zeid ha detto: “Le riprese di un’atrocità non sono un crimine, ma sparare contro civili disarmati certamente lo è. L’emergere di questo video solleva importanti interrogativi su cosa è realmente accaduto a Cizre e in altre parti del sud-est della Turchia, che le forze di sicurezza hanno chiuso fuori dal resto del mondo”.
Mehmet Elkatmis, un membro dell’ufficio del difensore civico della Turchia che si occupa di diritti umani, ha detto di non aver visto il video, ma aggiunge che “non era possibile per le forze di sicurezza turche a sparare sui civili.” . Secondo lui, “le forze di sicurezza hanno agito con la massima sensibilità per non danneggiare i civili, ma nonostante questo si sono verificati alcuni incidenti indesiderati che sono stati oggetto di indagine”. Il vice primo ministro Numan Kurtulmus insiste col fatto che le forze di sicurezza si sono presa molta cura di “distinguere tra l’organizzazione terroristica e i civili e di garantire che la battaglia venisse condotta all’interno delle norme dello Stato di diritto”, ia il governo ha promesso di continuare le proprie operazioni fino a quando i militanti legati al “PKK” saranno sradicati dalle aree urbane.

Il “PKK” è considerato organizzazione terroristica dalla Turchia e dai suoi alleati occidentali, ma il coprifuoco imposto nell’area di Cizre ha accresciuto le preoccupazioni per gli abusi dei diritti umani, tra cui la sorte di cuna ventina di persone ferite negli scontri e presumibilmente intrappolate all’interno di una cantina in attesa di cure mediche. Il primo ministro Ahmet Davutoglu e altre autorità hanno detto che le équipes mediche non sono in grado di raggiungere l’edificio dove i feriti sono bloccati a causa degli attacchi da parte dei militanti, tra cui ci sono tiratori scelti. Un partito pro-curdo sostiene invece che sono gli attacchi delle forze di sicurezza a impedire l’arrivo dei soccorsi.
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Ma non sono certo questi inconvenienti a fermare l’offensiva militare di Ankara: ieri il ministero della Difesa russo ha presentato prove video che mostrano bombardamenti militari turchi in territorio siriano con artiglieria pesante, in aree vicine al confine.Il portavoce ,maggior generale Igor Konashenkov commenta : “Questo è quel che si chiama un dato di fatto, ossia la prova inconfutabile che le forze armate turche bombardano insediamenti siriani lungo il confine con sistemi di artiglieria di grosso calibro . Ci aspettiamo spiegazioni delle azioni dei militari turchi da parte della Nato e del Pentagono”.

Nel frattempo, anche per bloccare gli attacchi turchi, Mosca starebbe progettando di aprire un aeroporto ed una base militare nel Kurdistan siriano. Notizie degli ultimi giorni riferiscono dell’ arrivo nella città siriana di Al-Qamishli di un aereo che trasportava militari russi, che presumibilmente intendono costituire una base militare nella zona. Particolarmente informato sulla situazione è un giornalista siriano, Alan Hasan è capo redattore di “Nu Dem” (Tempi nuovi), il primo giornale indipendente pubblicato nel Kurdistan siriano.

 “Chiedete chi oggi controlla Al-Qamishli? Alcuni territori sono controllati dal governo siriano, gli altri sono controllati dal governo locale curdo e dai gruppi assiri autonomi, e secondo le nostre fonti, che sono vicine all’aeroporto di Al-Qamishli,i militari russi sono arrivati ​​e stanno preparando l’aeroporto per i loro aerei o, eventualmente, per la creazione di una loro base militare.Ci sono tre grandi aree che sono sotto il controllo del governo autonomo curdo democratico e sono Al Jazeera, nel governatorato di Al-Hasakah, Kobanê e Afrin nel governatorato di Aleppo. Le forze del governo siriano sono in parte schierate ad Al-Jazeera ed il loro esercito è presente all’ aeroporto di Al-Qamishli, mentre in altre parti della città e ci sono quartieri che sono controllati dalle forze di sicurezza curde “Asayish”, che sono fedeli al governo”.

I curdi sono un gruppo etnico di circa 30 milioni di persone che vivono in alcune parti del sud-est della Turchia, nel nord della Siria e dell’Iraq e dell’Iran occidentale. Divisi da confini, i curdi conducono una lotta per l’indipendenza dagli inizi del 20 ° secolo, con tutti i governi regionali impegnati a sopprimere attivamente la loro ricerca di autonomia, anche se l’invasione statunitense dell’Iraq e la rimozione del dittatore Saddam Hussein hanno portato i curdi iracheni al raggiungimento di autonomia di fatto.

Stati Uniti e l’Unione europea, alleati della Turchia nella NATO, vedono l’ ala militare curda in Turchia, il “PKK”, come organizzazione terroristica, mentre l’Onu, Russia, Cina e altre nazioni si rifiutano di classificarlo come tale. Alcuni osservatori hanno ipotizzato che il conflitto in Siria potrebbe portare alla formazione di uno stato curdo unito. Ma qual’è oggi il rapporto fra curdi siriani e regime di Bashar al- Assad ?

“La popolazione curda in Siria è divisa tra i sostenitori di Abdullah Ocalan , il fondatore del Partito dei lavoratori del Kurdistan e seguaci di Massoud Barzani, presidente del Kurdistan iracheno, si oppongono al regime siriano ma non hanno alcun problema a coesistere con esso, se Assad non interferisce con gli affari del Kurdistan, dunque i curdi non stanno combattendo nell’esercito siriano. Anzi,alcuni curdi di essere fedeli al governo e combattono con divise siriane, e le milizie curde combattono a fianco dell’esercito siriano in settori quali Hasahka, che è stata recentemente attaccata da ISIS, così come a Rabia, vicino al confine iracheno.
“Tuttavia – contina Hasan – la maggior parte delle battaglie in cui i curdi si scontrano con ISIS avvengono senza il coordinamento dell’esercito siriano.Inoltre il confine turco è aperto nella zona di Derbassiye ma attraversarlo è difficile, perché la Turchia si rifiuta di riconoscere il governo autonomo curdo democratico. Per quanto riguarda la base americana che la gente dice si stia costruendo a Rmelan, non vi è ancora alcuna conferma ufficiale anche se c’è un sacco di informazioni dicono che la cosa è vera e molti testimoni che hanno visto gli americani che preparano un aeroporto militare in quella zona. La maggior parte della popolazione curda e però vicina alla Russia e ritiene che un’ alleanza con Mosca sia nel loro interesse, perché la base militare, se costruita, contribuirà a garantire la sicurezza per le varie aree curde.Gli Stati Uniti non prestano attenzione ai curdi nei colloqui sulla Siria a Ginevra, a differenza della Russia, che fornisce loro un forte sostegno , dunque i curdi hanno paura che le strette relazioni tra Stati Uniti e Turchia influenzeranno l’alleanza militare turco- americana”.
Fonti: Gazeta, Rt, Agenzie

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