La Turchia blocca i siti pro-Isis
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La Turchia blocca i siti pro-Isis

Vietati almeno 5 indirizzi per sospetti reclutamenti di combattenti: Darul Hilafe, Takva Haber, Tevhidi Gundem, Mustaqim Haber e Enfal Medya.

La Turchia blocca i siti pro-Isis
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14 Luglio 2015 - 17.31


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La guerra contrio l’Isis si combatte anche attraverso internet. La Turchia ha bloccato infatti l’accesso ad almeno 5 siti web considerati vicini ai jihadisti. Lo riferiscono media locali, secondo cui l’iniziativa rientra nell’ambito di una stretta nei confronti di fiancheggiatori e membri del gruppo jihadista.

I siti web sono ritenuti, tra l’altro, degli strumenti di reclutamento di aspiranti combattenti. Queste restrizioni sono una “parte importante” degli sforzi per “combattere il terrorismo”, ha spiegato una fonte governativa citata dal quotidiano Bugun.

Nella lista dei siti bloccati, tutti legati a gruppi islamisti, ci sono Darul Hilafe, Takva Haber, Tevhidi Gundem, Mustaqim Haber e Enfal Medya. Nei giorni scorsi la Turchia ha arrestato in diversi blitz decine di persone accusate di legami con l’Isis. Secondo il ministero degli Esteri di Ankara i turchi che si sono uniti ai jihadisti sono meno di mille, ma che per molti analisti occidentali la cifra sarebbe significativamente più alta.

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