Un razzo lanciato da Gaza è stato intercettato sui cieli di Tel Aviv. Lo ha confermato il portavoce militare dopo che in città era scattato un nuovo allarme e si era udita un’esplosione. Secondo le prime informazioni, altri razzi sono scagliati verso la parte centrale del paese. Poco prima si erano udite altre 3 esplosioni.
Le Brigate “Izz a-Din al-Qassam”, l’ala militare di Hamas, hanno annunciato di aver lanciato stamattina da Gaza diversi droni verso Israele “per missioni speciali”. “Lanci – hanno aggiunto – che proseguiranno nei prossimi giorni”. Stamattina l’esercito israeliano ha detto di averne abbattuto uno sui cieli di Ashdod.
Nuovi raid sono stati messi a segno questa mattina dall’aviazione israeliana nella Striscia di Gaza, nel settimo giorno dell’operazione Barriera protettiva lanciata da Israele per fermare il lancio di razzi da parte dei gruppi palestinesi e che ha causato finora 172 morti e almeno 1.130 ferito. Lo riferiscono fonti mediche locali, secondo cui fra le vittime è elevata la percentuale di donne e di bambini fino a 16 anni di età.
In vista di una possibile offensiva di terra da parte di Israele, circa 17mila persone hanno abbandonato le proprie case nel nord della Striscia di Gaza e hanno trovato rifugio presso le sedi delle Nazioni Unite.
Gli attacchi odierni hanno preso di mira siti delle Brigate Ezzedim al-Qassam, braccio militare di Hamas, senza fare vittime. Per la prima volta dall’inizio di questo nuovo conflitto, un razzo lanciato dalla Siria è caduto sulle alture del Golan occupate da Israele, senza fare vittime; l’esercito israeliano ha risposto con colpi di artiglieria contro postazioni delle forze regolari siriani.
Razzi nel nord del Sinai, uccisi 7 civili e un soldato – È di almeno sette civili ed un soldato uccisi il bilancio delle vittime causate da tre razzi abbattutisi nella tarda serata di ieri a El Arish, capitale regionale del Nord Sinai. Un colpo di mortaio, caduto davanti un negozio nelle vicinanze del quartier generale dei servizi di sicurezza, ha ucciso sette civili tra cui un bambino e ne ha feriti altri 25.
Due razzi hanno invece colpito una postazione militare, uccidendo un soldato e ferendone altri tre. Dopo la destituzione e l’arresto del presidente islamista Mohamed Morsi il 3 luglio 2013, gli attacchi contro le forze dell’ordine sono diventati quasi quotidiani nella penisola del nordest egiziano. Finora circa 500 i morti, secondo fonti governative, per la quasi totalità poliziotti e militari.
Drone da Gaza abbattuto su Ashdod – Un drone partito dalla Striscia di Gaza è arrivato nel sud di Israele ed è stato abbattuto da un missile Patriot israeliano sui cieli di Ashdod. Lo ha detto il portavoce militare. È la prima volta che da Gaza viene usato un metodo simile.
Ban Ki-moon: troppi civili palestinesi uccisi – Il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon ha denunciato che “troppi civili palestinesi sono stati uccisi” dai raid israeliani a Gaza, condannando al contempo il lancio di razzi contro Israele, ma anche l’ipotesi di un’azione militare di terra da parte dello Stato ebraico. Ban ha poi rinnovato l’appello a un cessate il fuoco, avvertendo che la situazione “sembra aggravarsi” e che “un’offensiva di terra appesantirebbe senza dubbio il bilancio delle vittime e le sofferenze dei civili nella Striscia di Gaza”.
Il presidente palestinese Abu Mazen ha chiesto, in una lettera inviata al segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon, di porre ufficialmente lo Stato di Palestina “sotto il sistema di protezione internazionale delle Nazioni Unite”. Da parte sua, il segretario di Stato Usa John Kerry ha ribadito ieri al premier israeliano Benjamin Netanyahu che “gli Stati Uniti sono pronti a intervenire per facilitare la cessazione delle ostilità, compreso un ritorno dell’accordo di cessate il fuoco del novembre 2012”.
E tra oggi e domani arriveranno nella regione il ministro degli Esteri tedesco Frank Walter Steinmeier e la titolare della Farnesina, Federica Mogherini, per incontrare Abu Mazen e Natanyahu.
Mogherini: il conflitto ha devastato troppe generazioni – Ieri, il ministro Mogherini ha avuto una serie di colloqui telefonici sulla “situazione sempre più drammatica in Israele e a Gaza” con Steinmeier, il ministro degli Esteri francese Laurent Fabius e il suo omologo britannico, William Hague. Mogherini ha ricordato come il conflitto israelo-palestinese abbia “già devastato troppe generazioni”, invitando la comunità internazionale a trovare “la compattezza e il coraggio per mettere fine a una delle guerre più lunghe della storia contemporanea”.
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