Leone XIV: diplomazia silenziosa e globale per ricostruire pace e dialogo in un mondo sempre più instabile
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Leone XIV: diplomazia silenziosa e globale per ricostruire pace e dialogo in un mondo sempre più instabile

Il fatto che la Santa Sede abbia rapporti diplomatici bilaterali con 184 stati del mondo senza essere parte di una alleanza la rende un partner di alto valore morale. 

Leone XIV: diplomazia silenziosa e globale per ricostruire pace e dialogo in un mondo sempre più instabile
Papa Leone XIV
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Antonio Spadaro Modifica articolo

7 Dicembre 2025 - 11.28


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Il primo viaggio apostolico di Leone XIV ha toccato Turchia e Libano, ma in realtà il suo contatto è stato con il mondo nella sua complessità.

Come Leone vede il mondo? Lo ha descritto in poche ma precise battute alcuni mesi fa, notando “l’emergere di nuovi centri di gravità, l’instabilità di antiche alleanze e l’influenza senza precedenti di multinazionali e tecnologie, per non parlare dei tanti conflitti violenti”. 

E quali sono le basi di questa azione?

Innanzitutto Leone ha detto di credere che “una pace sostenibile sia possibile”. Lo ha detto riferendosi al Medioriente, ma si può proiettare questa convinzione anche su altri quadranti. La ricerca di una pace “disarmata e disarmante” è stato il suo obiettivo sin dall’inizio del Pontificato. E per questo ha “iniziato alcune conversazioni con alcuni dei leader personalmente o tramite la Santa Sede”. Anche nel caso di situazioni confuse. Un esempio è il Venezuela, a riguardo del quale – ha detto Leone – “le voci che arrivano dagli Stati Uniti cambiano, e con una certa frequenza”. 

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Un secondo elemento è la discrezione. Il ruolo della Santa Sede, come ha specificato Leone nella sua Conferenza stampa di ritorno da Beirut a Roma, “non è una cosa pubblica che dichiariamo per le strade, è un po’ ‘dietro le quinte’”.

Un terzo elemento è l’impegno per un serio multilateralismo. Nel conflitto tra Russia e Ucraina, ad esempio, ritiene che la presenza dell’Europa sia importante per un vero processo di pace sostenibile.

Un quarto elemento è la ricerca di figure di mediatori, come nel caso del presidente turco Erdogan. Senza dare giudizi né sostenere un potere o l’altro, il Papa è sensibile a quelle figure che, come la sua, possono giocare un ruolo di pace. E in questo caso sia per il quadrante russo-ucraino sia per quello israelo-palestinese.

Un quinto elemento è il dialogo interreligioso. Il Papa spera di andare in Algeria per continuare il discorso di costruzione di ponti fra il mondo cristiano e il mondo musulmano avviato con decisione da Francesco.

Il fatto che la Santa Sede abbia rapporti diplomatici bilaterali con 184 stati del mondo senza essere parte di una alleanza la rende un partner di alto valore morale. E Leone – è chiaro – vuole giocare, con decisione e discrezione la carta della diplomazia. 

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