Forza le "sbarre" del suo burqa
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Forza le "sbarre" del suo burqa

Così è apparsa la giovane donna del poster dello street-artist Harry Greb, in una pensilina del trasporto pubblico. Siamo a Roma vicino all'Ambasciata iraniana.

Forza le "sbarre" del suo burqa
Il poster nella pensilina del trasporto pubblico
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redazione Modifica articolo

2 Novembre 2022 - 12.09 Culture


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Lo street art continua sostenere le donne dell’Iran. Ai primi chiarori dell’alba è apparso l’ultimo lavoro dello street-artist Harry Greb all’interno di una pensilina della fermata del trasporto pubblico, che rappresenta una donna che indossa un burqa di colore scuro. Siamo proprio sulla via Nomentana nei pressi dell’Ambasciata iraniana.

Quella “finestra” per gli occhi dell’abito tradizionale si presenta qui come una rete di tessuto disegnata sotto forma di sbarre di una cella che, nel disegno di Greb, sembrano piegate come forzate per una evasione dello sguardo. Una desiderata liberazione.

Vicino alla figura della donna con il burqa, che sembra guardare dritto negli occhi i passanti, Greb ha disegnato una colomba bianca con al suo interno il ritratto del volto di un’altra donna. Si tratta di Masha Amini, la giovane iraniana di 22 anni arrestata il 13 settembre del 2022 dalla polizia morale a Teheran perché non indossava correttamente il velo e morta due giorni dopo per le ferite riportate.

Quest’opera di Greb è l’ultima di una lunga serie che in questi mesi stanno comparendo a seguito delle proteste esplose in Iran, poi in Afghanistan e nel mondo intero, contro le restrizioni sugli abiti delle donne. Si ricorda come il 18 ottobre era comparsa a Torino una Venere di Botticelli mentre si tagliava una ciocca di capelli e come a Milano, il 5 ottobre, era apparso un murale con Marge Simpson con i capelli tagliati che, appena rimosso, fu sostituito da un altro sempre con Marge, ma con il dito medio alzato.

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