Onde magnetiche veloci rivelano il mistero della corona solare
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Onde magnetiche veloci rivelano il mistero della corona solare

Grazie alle osservazioni della sonda Solar Orbiter, nuove onde magnetiche ad alta frequenza spiegano il riscaldamento della corona solare, risolvendo il paradosso delle temperature elevate.

Onde magnetiche veloci rivelano il mistero della corona solare
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28 Luglio 2023 - 09.03


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Potrebbero essere le rapide oscillazioni magnetiche scoperte grazie a Solar Orbiter a spiegare il grande mistero del Sole, ossia il paradosso della corona solare: la parte più esterna dell’atmosfera del Sole raggiunge, infatti, temperature fino a circa 2 milioni di gradi Celsius, molto più elevate rispetto ai 5.500 gradi Celsius che caratterizzano la sua superficie, più vicina alla fonte di calore all’interno della stella, ovvero il nucleo.

Una soluzione a questo strano fenomeno controintuitivo è stata suggerita da uno studio recente guidato dall’Osservatorio Reale del Belgio (Rob) e dalla scuola internazionale KU Leuven.

La ricerca, pubblicata su The Astrophysical Journal Letters, si basa sulle osservazioni effettuate durante il passaggio ravvicinato al Sole effettuato nell’ottobre 2022 dalla sonda Esa Solar Orbiter, frutto della collaborazione con la Nasa e del fondamentale contributo di Asi.

Dalle immagini scattate dall’Extreme Ultraviolet Imager (Eui) della sonda, una fotocamera che rileva la luce ultravioletta estrema ad alta energia emessa dal Sole, sono state scoperte onde magnetiche in rapido movimento su piccola scala che vorticano sulla superficie del Sole.

Queste oscillazioni, visibili all’interno dei rettangoli blu, verdi e rossi nello zoom al centro del Sole effettuato dall’High-Resolution Imager (Hri), risultano larghe ciascuna meno di 10.000 chilometri. La domanda principale che il team di ricerca si è posto è se l’energia proveniente da queste nuove e veloci oscillazioni sia superiore a quella proveniente da oscillazioni simili, ma più lente, già note.

La ricerca, che consiste in una metanalisi, ovvero un’analisi statistica effettuata su più studi precedenti, ha fatto emergere come le nuove onde ad alta frequenza, cioè veloci, contribuiscano in modo più significativo al riscaldamento della corona solare rispetto alle onde magnetiche a bassa frequenza, che sono invece più lente.

Questa conclusione suggerisce che, mentre le onde a bassa frequenza non sono ritenute in grado di produrre abbastanza energia per spiegare l’enorme differenza di temperatura tra la superficie del Sole e l’atmosfera esterna, le oscillazioni veloci ora scoperte da Solar Orbiter potrebbero avere un ruolo determinante nel mantenere l’atmosfera del Sole a milioni di gradi.

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