Antiche collisioni potrebbero spiegare il vulcanismo misterioso di Venere
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Antiche collisioni potrebbero spiegare il vulcanismo misterioso di Venere

Studio Swri propone teoria di impatti antichi riscaldando il nucleo, alimentando il vulcanismo e rimescolando la superficie di Venere. Missioni future potrebbero confermare.

Antiche collisioni potrebbero spiegare il vulcanismo misterioso di Venere
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22 Luglio 2023 - 12.08


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Le condizioni estreme su Venere, con temperature al suolo che superano i 450°C e un’atmosfera densa e impenetrabile, rendono il pianeta estremamente inospitale. Inoltre, la presenza di una catena di vulcani attivi ha da tempo attirato l’attenzione degli scienziati, ma lo studio dettagliato del vulcanesimo venusiano è stato un compito difficile a causa della spessissima atmosfera che ostacola gli strumenti di osservazione.

Un nuovo studio, condotto dal Southwest Research Institute (Swri) di Boulder, Colorado, e pubblicato su Nature Astronomy, propone una nuova teoria sulle origini del misterioso vulcanismo di Venere. Secondo questa ricerca, il fenomeno potrebbe essere il risultato di una serie di antichi impatti che hanno riscaldato il nucleo del pianeta, alimentando il vulcanismo e provocando contemporaneamente un rimescolamento della sua superficie.

Il ricercatore italiano Simone Marchi, primo autore dello studio e affiliato al Swri, sottolinea che uno dei misteri del Sistema solare interno è la differenza di comportamento tra la Terra e Venere, nonostante le loro somiglianze in termini di dimensioni e densità.

Sulla Terra, il fenomeno della tettonica a placche è responsabile della costante rimodellazione della superficie terrestre, dove pezzi di crosta si scontrano, formando catene montuose e favorendo il vulcanismo in alcune regioni. Tuttavia, Venere ha più vulcani di qualsiasi altro pianeta del sistema solare, ma presenta un’unica placca che ricopre completamente la sua superficie. Pertanto, il vulcanismo su Venere deve avere un’origine diversa, secondo la teoria di Marchi e del suo team, ovvero antiche collisioni.

Jun Korenaga, co-autore dello studio e ricercatore all’Università di Yale, aggiunge che i modelli simulativi suggeriscono che il vulcanismo di lunga durata, derivante da queste prime collisioni energetiche su Venere, potrebbe spiegare convincentemente la giovane età superficiale del pianeta. Questa massiccia attività vulcanica sarebbe alimentata da un nucleo surriscaldato, generando una vigorosa fusione interna.

Ora, questi interessanti risultati, basati su simulazioni, potrebbero essere presto verificati attraverso osservazioni concrete. La NASA si è impegnata nel 2021 a realizzare due nuove missioni su Venere, Veritas e DaVinci, mentre l’ESA sta lavorando alla missione EnVision per studiare il pianeta gemello della Terra, fornendo preziose informazioni per approfondire la comprensione del vulcanismo e della geologia venusiana.

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