Quando la blockchain incontra il calcio: Tether e il sogno bianconero
Top

Quando la blockchain incontra il calcio: Tether e il sogno bianconero

Un tentativo di trasformare la credibilità economica in legittimazione culturale attraverso una visibilità mediatica così ampia come assicura il mondo del pallone

Quando la blockchain incontra il calcio: Tether e il sogno bianconero
Paolo Ardoino, il Ceo di Theter
Preroll

Marcello Cecconi Modifica articolo

14 Dicembre 2025 - 20.24 Culture


ATF

È arrivato il tempo in cui il calcio smette di essere solo uno sport e diventa una lente attraverso cui osservare il presente. La proposta di Tether di acquistare la Juventus appartiene esattamente a questa categoria poiché non è solo una notizia finanziaria, ma un segnale socioculturale. Infatti, racconta molto più di quanto sembri il cortocircuito tra blockchain e tradizione sportiva, stablecoin e tifo popolare, due mondi apparentemente distanti.

Ad annunciare l’offerta è stato Paolo Ardoino, Ceo della società di criptovalute attraverso una proposta ufficiale a Exor per l’acquisizione dell’intera quota di maggioranza del club bianconero. Un’operazione ambiziosa, accompagnata dalla promessa di un investimento da un miliardo di euro per riportare la Juventus “alla gloria che merita”. Exor, però, ha risposto in modo secco: la Juventus non è in vendita. Eppure, anche senza un passaggio di proprietà, la storia è già diventata simbolica.

Tether non è un nome sconosciuto nel panorama globale e anche in casa Juventus dove già detiene una quota di minoranza, ma l’offerta di venerdì scorso mostra la volontà di un ingresso roboante nel mondo del calcio italiano segnando una nuova fase del rapporto tra sport e finanza digitale. A differenza di precedenti sponsor o investitori crypto, spesso meteore legate a bolle speculative, Tether rappresenta una delle infrastrutture più solide e discusse dell’economia digitale contemporanea.

E’ stata fondata nel 2014 da Giancarlo Devasini e con sede a El Salvador. Devasini, medico chirurgo prestato con successo all’informatica e alle valute digitali , mediaticamente molto meno presente di Ardoino, è l’ideatore della moneta digitale alla base di Tehter che ebbe un grande sviluppo, legandosi al dollaro statunitense, durante la pandemia del 2020. La rivista Forbes, ha stimato in 22,4 miliardi di dollari il patrimonio di Devasini.

Thether opera principalmente nel mercato degli stablecoin, criptovalute che proprio perché ancorate a valute tradizionali come il dollaro o l’euro sono molto più ‘sicure’ dei bitcoin usati invece come investimenti speculativi. Il suo prodotto di punta, USDt, è oggi lo stablecoin più utilizzato al mondo. In termini semplici, Tether riceve valuta reale e restituisce un equivalente digitale “stabile”, pensato per muoversi in un mondo finanziario sempre più smaterializzato ma bisognoso di ancore di fiducia. Nel 2024 la società ha superato i 13 miliardi di dollari di fatturato, con una capitalizzazione che adesso sfiora i 160 miliardi di euro.

Perché proprio la Juventus? Tether possieda già l’11,5% della Juventus e una presenza diretta in Consiglio di Amministrazione, cosa che non è dettaglio tecnico, ma un indizio narrativo. La Juventus è uno dei brand sportivi più riconoscibili d’Europa, un club che porta con sé una storia fatta di vittorie, crisi, rinascite e un rapporto quasi identitario con il capitalismo industriale italiano. In questo senso, l’eventuale acquisizione non sarebbe solo un’operazione finanziaria, ma un gesto simbolico: la blockchain che entra prepotentemente nel tempio della tradizione calcistica, la finanza algoritmica che prova a parlare il linguaggio della passione popolare. Un tentativo di trasformare la credibilità economica in legittimazione culturale attraverso una visibilità mediatica così ampia come assicura il mondo del calcio.

Anche Paolo Ardoino, il Ceo attuale, è italiano e una delle figure più influenti nel mondo crypto globale ma che mantiene un profilo comunicativo diretto mostrandosi sui social come personaggio che non “indossa” il potere economico acquisito. Eppure Tether nei media specializzati in finanza è spesso al centro del dibattito, amata per la sua stabilità e criticata per la sua opacità. Non solo crypto per Tether. Da qualche anno gli investimenti abbracciano anche l’intelligenza artificiale, infrastrutture energetiche e piattaforme digitali che disegnano un ecosistema che va oltre la moneta digitale.

Fare l’ingresso dalla porta principale in un club come la Juventus significherebbe parlare a milioni di persone che non hanno mai aperto un wallet digitale. Forse la Juventus non cambierà proprietario, ma il fatto che una stablecoin abbia provato a comprarla dice già molto sul nostro tempo.

Native

Articoli correlati