"Adesso non si può più parlare di suicidio di David Rossi, ma di omicidio"
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"Adesso non si può più parlare di suicidio di David Rossi, ma di omicidio"

Lo afferma il Presidente della Commissione parlamentare Gregori. Soddisfazione per i familiari che si sono sempre battuti per la verità sulla morte del capo della Comunicazione di MPS. Lo aveva già dichiarato il fratello Ranieri a SienaTv otto anni fa. E Le Iene mandano in onda la simulazione della caduta in 5D.

"Adesso non si può più parlare di suicidio di David Rossi, ma di omicidio"
La ricostruzione in 5D della morte di David Rossi mandata in onda da "Le Iene".
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10 Dicembre 2025 - 15.58 Culture


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di Daniele Magrini

“Non si è suicidato. Lo hanno tenuto appeso fuori dalla finestra e poi lo hanno fatto cadere”. Affermava così, il 28 novembre 2017 in una trasmissione di Siena Tv, Ranieri Rossi, fratello di David, il manager di Monte dei Paschi precipitato da una finestra della sede del Monte dei Paschi il 6 marzo 2013. Otto anni dopo, a quella stessa conclusione, giunge la perizia presentata alla seconda Commissione Parlamentare insediata sul caso, dal Tenente Colonnello dei RIS, Adolfo Gregori: «Il dato certo – dice Gregori – è che quando David Rossi è precipitato qualcuno lo teneva per il polso sinistro appeso al balcone. Era appeso al balcone con qualcuno che lo sorreggeva, almeno nell’ultimo istante, e lo teneva per il polso sinistro, provocando le lesioni e il distacco dell’orologio».

È una svolta indubbia, che chiarisce la ferita da pressione del polso, con il successivo distacco della cassa dell’orologio e del cinturino, in tempi successivi alla caduta del manager Mps. Il presidente della Commissione Parlamentare bis, Gianluca Vinci, ha dichiarato: “Adesso non si può più parlare di suicidio di David Rossi, ma di omicidio.  Ringrazio i Ris di Roma per questo approfondimento molto importante; da oggi ancora con più forza la Commissione lavorerà per scoprire chi ha appeso il povero Rossi fuori dalla finestra”. La richiesta di seguire la pista del delitto è ciò per cui combatte da 12 anni la famiglia del manager Mps: il fratello Ranieri, la moglie Antonella Tognazzi, la figlia Carolina Orlandi, che adesso chiedono la riapertura dell’inchiesta giudiziaria archiviata come suicidio.

Ieri, oltre alla rivelazione in Commissione Parlamentare degli esiti della perizia dei RIS, anche la trasmissione “Le Iene” ha mandato in onda la conclusione della simulazione in 5D della caduta di Rossi, realizzata dallo studio specializzato dell’ingegner Giuseppe Monfreda. L’esperimento è stato possibile grazie al software Virtual Crash brevettato dallo stesso Monfreda: “La nostra simulazione effettuata con un manichino virtuale – ha detto l’ingegnere forense durante la trasmissione – non lascia spazio a dubbi. David è stato trattenuto e poi lasciato cadere, come dimostrano anche le precipitazioni della cassa dell’orologio e del polsino”.

Un frame della simulazione 5D mandata in onda ieri da “Le Iene”.

Sia lo studio dell’ingegner Monfreda, che la perizia dei RIS illustrata dal Colonnello Augusto Gregori alla Commissione parlamentare d’inchiesta bis, contraddicono quanto dichiarato alla prima Commissione parlamentare d’inchiesta dal Colonnello del RIS Sergio Schiavone. Fu Schiavone, il 19 luglio 2022 a illustrare gli esiti degli approfondimenti richiesti ed effettuati con l’ausilio di esperti dell’Università La Sapienza di Roma: “Rossi uscì dalla finestra del suo ufficio e si appese alla sbarra di ferro – disse Schiavone – fino a quando non si lasciò cadere nel vuoto”. Fu quella dichiarazione a suffragare in modo decisivo la tesi del suicidio che oggi viene contraddetta. 

Cosa accadrà ora? La Procura della Repubblica di Siena disporrà la riapertura del caso? Tecnicamente non è obbligata a farlo: la magistratura mantiene la sua autonomia, valutando se l’esito della Commissione – questa come tutte le altre – contenga o meno elementi che spingano il PM a riaprire casi archiviati come quello di David Rossi.

D’altronde, già l’esito della prima Commissione Parlamentare di inchiesta non produsse alcun esito giudiziario. La magistratura considerò esaustiva la perizia illustrata dal Colonnello Schiavone e non valutò come elemento fondante per riaprire il caso lo studio del Collegio di medici legali costituito da Vittorio Fineschi, ordinario di Medicina Legale all’Università La Sapienza di Roma, Roberto Testi, direttore del Dipartimento di prevenzione dell’Asl “Città di Torino” e Antonina Argo, ordinario di medicina legale presso l’Università degli studi di Palermo.

Vittorio Fineschi sintetizzò così, di fronte alla Commissione: “Ci sono nove tra ferite e lesioni sul volto e sulla parte anteriore del corpo di David Rossi che non sono attribuibili alla caduta. Le lesività non spiegabili con l’impatto al suolo, soprattutto quelle al volto, sono retrodatabili a non oltre 12/24 ore prima della precipitazione”. In realtà un’ora prima della caduta di Rossi c’è una testimone che lo incontra e dichiara che non ha nessuna ferita al volto. Ma la magistratura non ha mai avviato alcuna indagine neppure su quella colluttazione – che appare evidente dalla perizia Fineschi-Testi-Argo del 2022 – avvenuta poco prima della morte di Rossi. Verrà aperta ora, alla luce della nuova perizia dei Ris, una nuova indagine e stavolta per omicidio?

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