L'Ordine dei Medici tuona: "Basta chiamarci eroi, ora vaccinateci tutti"
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L'Ordine dei Medici tuona: "Basta chiamarci eroi, ora vaccinateci tutti"

I medici morti dall'inizio della pandemia sono 300, il presidente della Federazione: "È inaccettabile osservare una larga parte della professione non ancora immunizzata"

Giovani medici
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23 Gennaio 2021 - 10.35


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Sono stati chiamati giustamente eroi, ma sono stati dimenticati quando le cose andavano bene: i medici morti dall’inizio della pandemia in Italia sono arrivati a quota 300 e adesso chiedono giustamente di essere tutelati.

“E’ necessario quanto prima che tutti i medici siano vaccinati: consideriamo il vaccino il miglior dispositivo di sicurezza. Ogni medico iscritto all’Albo professionale ha il diritto e il dovere di vaccinarsi per proteggere se stesso e i suoi assistiti. Eppure, sono, ad oggi, solamente 790.251 le dosi di vaccino somministrate agli operatori sanitari, su un totale di 1.312.275. Ben 397.583 sono state invece iniettate a personale non sanitario e non appartenente alle altre aree a rischio, quelle degli ospiti delle Rsa e degli over 80”.

Lo denuncia il presidente della Fnomceo, la Federazione nazionale degli Ordini dei medici chirurghi e odontoiatri, chiedendo a Governo e Regioni di proteggere i medici, nel giorno in cui sforano quota 300 i camici bianchi vittima del Covid.

“È inaccettabile vedere persone che non svolgono un’attività così rischiosa essere sottoposte al vaccino e osservare una larga parte della professione medica non ancora vaccinata”, constata Anelli.

”Il personale medico non è solo quello del Servizio sanitario nazionale, che pure è duramente colpito: solo tra le denunce all’Inail, il 68,8%, e il 25% dei decessi, è nel comparto sanità – precisa Anelli – E, per i medici, tali denunce riguardano esclusivamente i dipendenti (di ospedali, case di cura e di riposo, istituti, cliniche e policlinici universitari, residenze per anziani e disabili). Ai quali, per avere un quadro della situazione, vanno sommati i medici di medicina generale, che costituiscono oltre la metà dei caduti nella seconda fase della pandemia”.

“Ci sono poi i liberi professionisti, tra i quali gli odontoiatri, che, per la peculiarità degli interventi che svolgono, sono particolarmente esposti al rischio d’infezione – ricorda Anelli – ci sono i colleghi che operano nelle strutture private accreditate: questi professionisti, in molte Regioni, non sono ancora stati ricompresi nella campagna vaccinale – continua – Come si fa a escludere una parte così importante della professione dalla possibilità di proteggersi? A tutti i medici va garantita la vaccinazione, senza distinguo inutili e ingiusti”.

”L’invito e l’appello al Governo, agli amministratori regionali, è quello di rispettare i medici – conclude Anelli – Di avere rispetto per tutti coloro che sono deceduti oggi per salvaguardare i cittadini”.

 

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