Report sulla famiglia di La Russa: "Legami con Cosa Nostra". Lui annuncia querela
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Report sulla famiglia di La Russa: "Legami con Cosa Nostra". Lui annuncia querela

Report ha trasmesso un lungo approfondimento su presunti legami tra Antonino e Vincenzo La Russa, padre e fratello del presidente del Senato, con esponenti di Cosa Nostra. Fatti che ne avrebbero facilitato l'ascesa politica.

Report sulla famiglia di La Russa: "Legami con Cosa Nostra". Lui annuncia querela
Ignazio La Russa
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9 Ottobre 2023 - 08.50


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Ignazio La Russa querela Report. Nella puntata andata in onda domenica 8 ottobre, infatti, il programma d’inchiesta di Rai 3 ha trasmesso un lungo approfondimento su presunti legami tra Antonino e Vincenzo La Russa, padre e fratello del presidente del Senato, con esponenti di Cosa Nostra. Fatti che ne avrebbero facilitato l’ascesa politica.

Il portavoce di Ignazio La Russa ha così motivato la decisione di querelare il programma. «Va subito affermato che dopo quasi due mesi di costose ricerche e di troupe sguinzagliate in varie regioni d’Italia, non avendo potuto trovare nemmeno un briciolo di attività non solo illegali ma anche solo inopportune del presidente La Russa, Ranucci e i suoi compagni hanno optato per cercare disperatamente di infangare suo padre e la sua famiglia – ed è questo l’aspetto che più fa infuriare il presidente del Senato – con ricostruzioni del tutto difformi dalla verità e gravemente lesive dell’onore di chi, a cominciare dal defunto Antonino La Russa che oggi avrebbe 110 anni, in vita sua mai è stato oggetto neanche di un avviso di garanzia per qualsivoglia ragione. In particolare, Report «accusa» quest’ultimo di essere stato dopo il 1956 vicepresidente della Liquigas, società di quel finanziere Michelangelo Virgillito (tuttora osannato come benefattore della Chiesa e che mai ha avuto problemi giudiziari) che la trasmissione di Ranucci falsamente accusa per un episodio risalente al 1938. Ben 18 anni prima che il padre del Presidente La Russa lo conoscesse. Ripetiamo: 18 anni prima di conoscerlo! E ancora, sempre Report riferisce di una accusa di uno sconosciuto pentito, o perlomeno a noi sconosciuto, secondo il quale nel 1994 il senatore Antonino La Russa avrebbe insieme al figlio Vincenzo, chiesto voti in ambienti criminali a favore di… Forza Italia!

La circostanza già di per sé falsa e calunniosa, appare peraltro impossibile alla luce del fatto che da anni Antonino La Russa non era più candidato e il figlio Vincenzo (peraltro mai appoggiato elettoralmente dai familiari) era candidato non con Forza Italia bensì con l’Udc di Casini. E quel che più conta è che mai tale circostanza ha avuto alcun seguito giudiziario, anche minimo, né mai è stata contestata agli interressati che l’hanno potuta leggere solo su un «giornaletto» all’epoca dei fatti. Sulle altre accuse, dai call center agli eletti di Paternò, fino ai rapporti con un socio di un piccolo bar comprato per aiutare il barista, ancora più facilmente si potrà far rendere conto in sede penale a tutti i divulgatori e ai calunniatori seriali. A cominciare da Report stessa».

Questa la risposta di Sigfrido Ranucci. «Sono certo che domani vedendo su carta l’inchiesta di Report La Russa non potrà che avere contezza del rigore che come al solito contraddistingue le nostre inchieste. È un’inchiesta fatta con documentazione».

«Abbiamo anche chiesto un’intervista a La Russa – ha proseguito Ranucci -, ma lui ha inaugurato un nuovo genere di comunicazione politica: ha fatto un video nel quale risponde alle nostre domande lette dal suo portavoce».

Poi il conduttore di Report ha parlato più in generale del suo lavoro, spiegando che gli capita «sempre di avere dubbi su quello che facciamo e se è fatto nel miglior modo possibile. Su questa inchiesta ci metto lamano sul fuoco. Voglio ringraziare la mia squadra che ha fatto un lavoro straordinario. In un mese abbiamo fatto lavoro di tre mesi».

«Non partiamo mai da una tesi – ha detto ancora -. Abbiamo tantissime segnalazioni e scegliamo dove andare solo dopo una prima verifica dei fatti».

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