Francesco Boccia, capogruppo al Senato del Pd, attacca il governo Meloni sul tema del decreto Lavoro. «E’ un provvedimento contro i poveri e contro la dignità del lavoro. L’assegno di inclusione previsto è una misura di contrasto alla povertà riconosciuta solo ai nuclei familiari con componenti con disabilità, minorenni o con almeno sessant’anni di età».
«Una scelta assurda che divide i poveri tra persone che vivono in famiglie con disabili, minorenni o anziani ultrasessantenni e persone che vivono in famiglie che non hanno al proprio interno questi soggetti. Per noi invece una misura di contrasto alla povertà deve, per sua stessa natura, essere inclusiva e universale. Così, invece ben 557.000 famiglie perderanno un sostegno economico importante. E anche il sacrosanto intervento sul cuneo fiscale in questo decreto diventa un bonus `una tantum´ e non una misura strutturale, come del resto testimoniato dalle cifre del Def».
«Per questo il Pd ha presentato con le altre forze di opposizione, Avs e M5s, un pacchetto di emendamenti per rendere l’assegno di inclusione una misura a carattere universale, per correggere le norme sulla congruità delle offerte di lavoro e altri emendamenti per ampliare e rendere strutturale il taglio del cuneo fiscale. Purtroppo la verità è che anche questo decreto ci racconta l’idea regressiva che la destra ha del lavoro e dei diritti sociali: il taglio del cuneo è un bonus di 6 mesi, aumentano la precarizzazione del lavoro con l’allargamento dell’uso dei voucher, dividono i poveri e li ghettizzano».
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