Calenda 'tradito' da Renzi ma attacca ancora il Pd di Elly Schlein
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Calenda 'tradito' da Renzi ma attacca ancora il Pd di Elly Schlein

Calenda ha criticato non lo spostamento del Pd non a sinistra, ma su posizioni che sembrano quelle di un rappresentante di istituto di un liceo

Calenda 'tradito' da Renzi ma attacca ancora il Pd di Elly Schlein
Il segretario di Azione Carlo Calenda
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4 Giugno 2023 - 19.52


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Tradito da Renzi ma Calenda attacca solo il Pd. “Crediamo che oggi, soprattutto con lo spostamento del Pd non a sinistra, ma su posizioni che sembrano quelle di un rappresentante di istituto di un liceo, che sono sempre evocative ma non spiegano come fare le cose, c’è un grande bisogno di un’area pragmatica, liberal democratica non centrista, fortemente riformista e molto idealista“, così Carlo Calenda durante la trasmissione ‘Mezz’ora in più’ di Lucia Annunziata.

Durante l’intervista, il leader di Azione ha commentato anche il fallimento del progetto del partito unico con Matteo Renzi. “I gruppi parlamentari eletti stanno lavorando bene insieme”, ha detto. 

“Il partito unico non è più sul tavolo. Siamo due partiti autonomi che fanno le proprie scelte”. E ancora: “La politica è crudele, ha una sua crudeltà. È sempre stato così e sempre rimarrà così. Ti può scappare la frizione, la cosa importante è che, quando ti scappa, devi tornare indietro”. 

Leggi anche:  Calenda mette in guardia il Pd: "Conte sarà il vostro Dracula, Elly Schlein lo deve mollare e correre da sola"

“Io mi sento ferito– aggiunge Calenda- perché ho lavorato in questo progetto mattina, pomeriggio e sera, e poi l’ho visto sbriciolarsi. È stata una grande delusione. La differenza nella vita però è come ti regoli quando fallisci. Io ho ritrovato la motivazione ideale”.

In merito ai controlli della Corte dei Conti sul Pnrr poi Calenda spiega: “Lo avrei fatto io. Perché era un controllo assurdo e ridondante”.

Tra i temi toccati dal leader di Azione anche quello dei giovani: “La prossima settimana presenteremo una legge, la stessa presentata in Francia, per vietare sotto i 13 anni l’uso dei social, e solo col consenso dei genitori da 13 a 15, e fare un meccanismo di riconoscimento d’identità”.

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